Luino, pusher marocchino arrestato: lo Stato vuole riprendersi i boschi dell’Alto Varesotto

La soddisfazione del sottosegretario all'Interno Nicola Molteni per le massicce perlustrazioni anti spaccio dei giorni scorsi da parte dei carabinieri che hanno "ampliato il raggio d'azione con il controllo anche nelle aree vicine al fiume Tresa e di confine con il territorio svizzero. Le operazioni andranno avanti - spiega il sottosegretario Molteni - nessuna zona franca per i venditori di morte"

LUINO – “Soddisfazione per gli ennesimi controlli straordinari dei giorni scorsi nell’ambito del contrasto al fenomeno dello spaccio nei boschi, coordinati dal Comando provinciale dei Carabinieri di Varese e la Compagnia di Luino”. A dichiararlo è il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che commenta le ultime operazioni antidroga nei boschi dello spaccio a Luino.

“Un ottimo lavoro di perlustrazione dei fitti boschi a sud di Biviglione, nel comune di Luino, e di quelli a ridosso del fiume Tresa, svolto dalle Squadre Cacciatori di ‘Calabria’ e ‘Sardegna’, nel contesto della quale è stato arrestato un cittadino marocchino di 24 anni. Una brillante operazione – prosegue l’esponente di governo – alla quale si sono aggiunti controlli nelle aree boschive già attenzionate dal comando Carabinieri di Luino che ha ampliato il raggio d’azione con il controllo anche nei boschi vicini al fiume Tresa e di confine con il territorio svizzero. Le operazioni andranno avanti – spiega il sottosegretario Molteni – nessuna zona franca per i venditori di morte”.