Sono sempre più numerose le ricerche che suggeriscono come inserire nel consueto regime alimentare fasi a ridottissimo contenuto calorico migliori la salute e rallenti i processi di invecchiamento. Si tratta del cosiddetto digiuno intermittente: un digiuno occasionale deciso in modo strategico.
L’idea è quella di alternare giorni in cui si mangia regolarmente a periodi durante i quali si limita notevolmente l’apporto calorico o non si consuma del tutto cibo. È un’esperienza comune nella storia delle tradizioni dell’uomo tra religione e cultura: la cadenza oraria è simile a quella praticata durante il Ramadan, quella settimanale richiama il “venerdì di magro”. La programmazione del digiuno può variare molto e seguire abitudini, esigenze mediche o preferenze personali: la pianificazione può essere altamente individualizzata.
Uno dei sistemi più conosciuti è il 5 su 2, che comporta una restrizione calorica di 2 giorni non consecutivi la settimana e un regime alimentare normale negli altri 5. Alcune persone digiunano invece tutti i giorni nutrendosi solo durante una precisa finestra di tempo: l’attore Hugh Jackman ha rivelato che per dimagrire per il ruolo di “Wolverine” nel 2013 ha concentrato tutti i pasti della giornata in un intervallo di
8 ore. Infine, esiste anche la dieta mima-digiuno: 5 giorni di “magra” ogni 3-6 mesi, un’abitudine che promette di far guadagnare ben 10 anni di vita, come sostiene Valter Longo, direttore dell’Istituto di longevità dell’University of Southern California e del programma di ricerca “Oncologia & longevità” all’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano, che ha testato questo sistema prima sui lieviti , poi sui topi e infine sull’uomo.
I benefici di questa pratica, così semplice da adottare, si basano su studi scientifici ed evidenze ormai largamente condivise: digiunare migliora la salute in generale e prolunga l’aspettativa di vita per le sue ricadute sul funzionamento di cellule e ormoni. Basta astenersi dal cibo per 24 ore perché nel cervello si formino nuovi neuroni e il nostro organismo si metta “sulla difensiva” adottando una serie di precauzioni “virtuose”: abbassare l’infiammazione, migliorare la risposta immunitaria e potenziare la capacità delle cellule di liberarsi dalle sostanze di scarto. Non solo, l’astensione calorica rallenta persino la crescita dei tumori, almeno nei topi, come si evince da un dettagliato articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, che mette in fila tutti i vantaggi di questa prassi alimentare. Digiuno però non significa necessariamente non toccare cibo, basta che i pasti siano davvero più leggeri. La vostra personalità è solo uno dei fattori da considerare prima di provare il digiuno intermittente; lo stato di salute è il principale. Bisognerebbe sempre affidarsi a un medico nutrizionista che, in caso di patologie esistenti (come diabete o malattie metaboliche), sappia evitare problemi e studiare un sistema compatibile anche con il vostro stile di vita.