Nuoto; Phelps evita incriminazione, mancano prove e confessione


Columbia, South Carolina (Usa), 17 feb. (Ap)
– Michael Phelps non
dovrà affrontare procedimenti disciplinari per la foto,
pubblicata da un tabloid britannico, che mostra l’eroe
statunitense delle Olimpiadi di Pechino 2008 alle prese con una
pipa di vetro solitamente utilizzata per consumare marijuana. Lo
sceriffo della contea di Richard, South Carolina, ha fatto sapere
ieri che il caso non andrà avanti per insufficienza di prove
materiali a carico dell’atleta e per la mancata confessione del
diretto interessato.

Phelps – che esce da questo scandalo con una sospensione di tre
mesi e la perdita del ricco contratto di sponsorizzazione con il
colosso dei cornflakes Kellogg – ha commentato la decisione dello
sceriffo con una nuova ammissione di colpa. “Per me l’unica cosa
che importa è ammettere che non ho avuto buon senso, ammettere un
errore che non ripeterò”, ha scritto il nuotatore in una nota:
“Ai giovani, in particolar modo, dico di essere cauti circa le
scelte che si fanno. Una decisione sbagliata può veramente fare
male a voi ed alle persone a cui tenete”, ha aggiunto il ‘Kid’ di
Baltimora, vincitore in carriera di 14 medaglie d’oro ai Giochi.

Lo sceriffo Leon Lott, inizialmente determinato a perseguire
l’atleta, ha spiegato che Phelps non ha mai ammesso di avere
fumato marijuana. “Non ha mai detto ‘Ho fumato marijuana’, non ha
mai confessato nulla di simile”, ha spiegato Lott. Phelps,
insomma, se l’è cavata grazie al taglio della foto diffusa dal
News of the World. L’immagine ritrae infatti Phelps con la bocca
appoggiata alla parte superiore di una pipa di vetro: il crimine,
insomma, non c’è. “I ‘bong’ li vendono nei negozi”, ha spiegato
lo sceriffo Lott, “e in questo modo si manda un doppio messaggio.
Perché in tutto il mondo, ovunque, è possibile comprare cartine,
anche se allo stesso tempo diciamo ai bambini di non fumare
spinelli”.

Grd-Caw

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