«Ora dipende da me. Sono pronto»

A tu per tu con Ivan Santaromita dopo il passaggio ufficiale dalla SkyDive Dubai alla Nippo-Vini Fantini

Ormai, dopo averla tanto attesa, è arrivata anche l’ufficialità: come vi avevamo anticipato già nei mesi scorsi, Ivan Santaromita correrà la prossima stagione con la maglia della Nippo-Vini Fantini.

Il corridore classe 1984 di Clivio passa dunque dalla SkyDive Dubai alla Nippo-Vini Fantini, squadra italiana inserita nella categoria professional. Per Ivan si tratta di un ritorno a casa, dopo un anno di “esilio” negli Emirati, e allo stesso tempo una grandissima occasione per rilanciarsi dopo tre anni sotto le attese. Dopo la vittoria nel campionato italiano del 2013, Ivan sembrava in rampa di lancio per una seconda parte di carriera da protagonista. Nei due anni all’Orica,

molte cose non sono funzionate per il verso giusto e il passaggio di un anno fa alla SkyDive Dubai non ha sortito gli effetti sperati. Ora l’opportunità di ritrovare la strada alla Nippo-Vini Fantini, formazione italo-giapponese in piena espansione. Ne abbiamo parlato con Ivan, che è soddisfatto e non lo nasconde: «Sicuramente tornare in Italia per me è positivo, mi avvicino ad una mentalità di lavoro che somiglia molto alla mia. Ritorno in un contesto sportivo che mi si addice di più, in cui posso fare la vita da corridore più come la intendo io».

La Nippo-Fantini è una squadra in costante crescita: il primo a sposare questo progetto è stato Damiano Cunego, mentre assieme a Santaromita arriveranno corridori come Julian Arredondo, Marco Canola e Alan Marangoni. Non male, dunque: «Questa è una realtà che pian piano sta crescendo, e per l’anno prossimo credo stiano mettendo in piedi un’ottima squadra.

Poi c’è anche il fatto che stiano lavorando a stretto contatto con il Giappone per far crescere giovani corridori nipponici all’interno della squadra. Uno dei miei compiti sarà anche quello di mettere la mia esperienza a loro disposizione per aiutarli a crescere ogni giorno di più».

É ancora presto per parlare di programmi per la prossima stagione, però già qualche idea nella testa di Ivan c’è: «Il mio compito sarà quello di aiutare la squadra, nella mia carriera ho sempre fatto gruppo mettendomi a disposizione dei compagni. Poi quando ho avuto la possibilità di “mettermi in proprio”, ho fatto buone cose. Quando troverò la condizione giusta, magari avrò tempo e spazio per togliermi delle soddisfazioni».

Facendo un passo indietro, cosa non ha funzionato nell’ultima esperienza alla SkyDiveDubai? «Dopo un po’ non ho più corso, perché non c’era la possibilità di farlo. Però non avevo alternative un anno fa quando ho scelto questa squadra, arrivavo da una stagione non buona e qualcuno mi aveva fatto terra bruciata attorno. Mi sono lanciato in questa avventura che purtroppo non è andata come speravo. Il progetto iniziale sembrava interessante, non si è rivelato tale. Ora ho tantissima voglia di rilanciarmi e tutto dipenderà da me. Non ci sono più scuse».

Durante questi due anni poco forieri di successi, Santaromita non ha mai perso la fiducia di Davide Cassani, che lo ha convocato più volte in azzurro, l’ultima volta per la Tre Valli del 27 settembre scorso. Un motivo in più per far bene l’anno prossimo: «Vestire la maglia azzurra è sempre un’emozione, un privilegio. Mi ha fatto piacere vestirla alla Tre Valli nonostante non fossi nella condizione ideale. Spero di poter far bene tanto da meritarmi un posto da qui in avanti, però lo ripeto, dipende solo da me». Proprio negli ultimi giorni, Ivan ha preso parte assieme a Cunego ad una “work-experience” organizzata proprio dalla Nippo in Abruzzo, ad Oltrona, sede dello sponsor principale Vini Fantini: «É stata un’occasione importante per conoscere il mondo del lavoro, perché in fin dei conti il ciclismo è solo una parentesi della nostra vita. Prima o poi ci tocca smettere, poi inizia la vita reale e non più quella da privilegiati. Come nel ciclismo, anche in un’azienda si fa gioco di squadra, ciascuno ha il suo compito, è stata un’esperienza interessante».

L’anno prossimo oltretutto il Giro toccherà quota 100, e sarà un’edizione speciale: «Il Giro mi manca, mi è mancato tanto in questi ultimi due anni. Per ogni corridore italiano, è l’appuntamento dei sogni. Spero che l’anno prossimo ci sia la possibilità di correrlo, anche perché questo percorso è affascinante, impegnativo, gira tutta l’Italia ed è il modo migliore per celebrare l’edizione del centenario».