“Ospitiamo la veglia anticrisi Bisogna avere fiducia”

BUSTO ARSIZIO E’ un messaggio di speranza quello che vuole trasmettere Mauro Cavelli, titolare dell’azienda Mario Cavelli spa di via Baden Powell, 9 a Busto Arsizio che questa sera alle ore 21 ospiterà nei suoi capannoni la “veglia per il lavoro”. Il tradizionale appuntamento di preghiera e riflessione alla vigilia della festa del primo maggio che quest’anno assume un significato ancora più profondo “in un momento così critico per le imprese e per i lavoratori ho pensato fosse logico,

giusto e naturale dare ospitalità alla veglia in un ambiente di lavoro, nel luogo dove quotidianamente avvengono tutte nostre le attività e difficoltà” spiega Cavelli.
Azienda tessile bustocca doc, la Mario Cavelli esiste da quasi 80 anni “e io vi lavoro da oltre 50” aggiunge Cavelli “anni in cui l’azienda è cresciuta insieme alle sue persone, anni in cui abbiamo incontrato crisi e abbiamo sviluppato innovazioni, ma dopo ogni difficoltà ci siamo sempre risollevati”. Fino ad oggi, perchè questa crisi ha introdotto qualcosa di nuovo “negli ultimi due anni però la situazione è cambiata” spiega il titolare dell’azienda “si è fatta critica, la gente si è spaventata, ed oggi ha paura, di perdere il lavoro, e di tornare ad acquistare beni”. Un gatto che si morde la coda in un circolo pericoloso: «La globalizzazione ha portato alla diffusione di prodotti di ogni tipo, prodotti non controllati, servizi non certificati e speculazioni pericolose e con la crisi economica è arrivata anche una crisi di identità da parte di chi distribuisce e di chi compra». Ecco allora il messaggio di speranza che Cavelli vuole trasmettere ospitando questa sera la veglia di preghiera: «Voglio ricordare l’importanza dell’impresa manifatturiera e ad essa affidare la speranza per il futuro». Perché le aziende manifatturiere, sottolinea l’imprenditore bustocco “sono fondamentali per la crescita del paese: se non c’è produzione non c’è lavoro, e senza lavoro non ripartono i consumi”. Crederci è il suo imperativo che questa sera cercherà di trasmettere ai lavoratori, ai colleghi imprenditori e alle persone riunite in una preghiera comune: «Dobbiamo credere nei nostri prodotti, nel valore delle aziende italiane». Un valore di mille sfaccettature, ricorda Cavelli: «I nostri manufatti sono ricchi di storia, di conoscenze e di innovazione, e per tutti questi motivi vanno difesi e sostenuti». La sua preghiera è racchiusa tutta in un motto: «Aiutati che il ciel ti aiuta si è soliti dire e mai come oggi allora preghiamo per l’aiuto del cielo, ma nello stesso tempo rimbocchiamoci tutti le maniche per tornare a guardare al domani con speranza e ottimismo».
Silvia Bottelli

m.lualdi

© riproduzione riservata