Padre, madre e figlio avevano una piantagione di marijuana: scoperti dalla Polizia

Maxi sequestro di marijuana: smantellata un'organizzazione famigliare, sequestrata anche un fucile a pompa clandestino.

CASSANO VALCUVIA – Gli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Luino hanno scoperto una grande piantagione di marijuana nel territorio di Cassano Valcuvia: la coltivazione era gestita da tre persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare, rispettivamente padre di 73 anni, madre di 68 anni e figlio di 46, in possesso di doppia cittadinanza italiana ed elvetica e domiciliati tra l’Alto varesotto e il Canton Ticino.

I tre sono stati sorpresi all’interno di un anonimo capannone industriale, apparentemente in disuso e posizionato in una zona periferica e disabitata.
Ad insospettire gli agenti è stato il forte ed inconfondibile odore profuso dalla ricca fioritura in corso.
Una volta all’interno si è scoperto che i tre avevano da tempo avviato la coltivazione in forma “imprenditoriale” di piante di marijuana, suddivise in relazione al progressivo stadio di crescita in più locali ricavati all’interno del capannone, ciascuno attentamente dotato di proprie caratteristiche di luce, temperatura ed umidità ambientale, confacenti alle diverse esigenze biologiche dal primo semenzaio fino alla maturità.

Ogni locale era servito da un gran numero di apparati automatizzati e temporizzati di illuminazione, climatizzazione, umidificazione ed irrigazione.
Per sostenere la rilevante e dispendiosa necessità di energia elettrica di tali apparati è stata manomessa la rete elettrica del capannone per realizzare un allaccio abusivo di capacità stimata di oltre 50 kw/h; inoltre, per scongiurare il rischio di non disporre dell’acqua sufficiente all’irrigazione durante l’arida stagione estiva appena trascorsa, era stata installata una piscina fuori terra della capacità di circa 6.000 litri.

La Polizia ha anche rinvenuto numerosi strumenti impiegati per la coltivazione della marijuana, tra cui terriccio e fertilizzanti, nonché per la raccolta del prodotto e per la successiva lavorazione e confezionamento, oltre ad una pressa idraulica impiegata per il confezionamento di panetti di hashish ricavati dalle infiorescenze delle piante coltivate.

Nel corso della perquisizione il padre è stato anche sorpreso in possesso di un fucile a pompa con relativo munizionamento, non matricolato in Italia ed abusivamente detenuto, che si ritiene possa provenire dall’estero.

Complessivamente sono state sequestrate quasi 2.200 piante di marijuana di varia grandezza, circa 73 kg di marijuana già raccolta e circa 1,7 kg di hashish, che, secondo le stime della polizia scientifica, avrebbero fruttato oltre 623.000 dosi di stupefacente