Petardi e tifosi infuriati

La gente fuori dal palazzetto, presidiato dagli agenti. Il presidente: «Non ho la minima intenzione di lasciare la barca mentre sta affondando»

Clima molto teso al Palawhirlpool alla fine del match contro Capo d’Orlando. Un folto gruppo di tifosi, tra cui alcuni rappresentanti della curva degli Arditi, hanno aspettato l’uscita di giocatori e staff, sia tecnico che societario, nel piazzale del palazzetto. La zona intorno all’entrata del parterre è stata transennata alla presenza delle forze dell’ordine: nonostante questo sono state esplosi tre forti petardi (forse bombe carta) subito dopo la fine del match.
Nel mirino del malcontento dei supporter ci sono finiti parecchi giocatori,

soprattutto gli americani, e i responsabili della società, tra cui il presidente Stefano Coppa (anche se lo stesso, espressamente interrogato sulla circostanza un’ora dopo, ha affermato che non c’è stato alcun problema nei suoi confronti). Alcuni giocatori sono usciti dalla porta opposta rispetto all’entrata del parterre, presso cui si sono portati anche alcuni agenti delle forze di polizia presenti in poco. Altri atleti, invece, hanno come sempre attraversato il piazzale del Palawhirlpool. La maggior parte degli effettivi di Paolo Moretti, comunque, è stata accompagnata alla propria macchina da uno steward della società. Lo stesso presidente Coppa, raggiunto telefonicamente a due ore dalla fine del match contro Capo d’Orlando, ha affermato di essere amareggiato per l’esito della sfida salvezza, ma di non avere alcuna intenzione di prendere decisioni sulla propria carica in questo momento: «Non ho la minima intenzione di lasciare la barca mentre sta affondando» ha dichiarato.