«Porterò ad Amburgo la vostra lezione»

Feline te Heesen, 19enne tedesca, sta per concludere l’esperienza di volontariato europeo con i disabili. «Ho imparato tante cose importanti, studierò biologia con Varese nel cuore». Una chance da sfruttare

– Feline è tedesca, ma il volontariato lo ha conosciuto in Italia e precisamente nel Varesotto. Adesso, dopo quasi otto mesi e quando ne mancano solo due al suo ritorno ad Amburgo, ammette: «Sto già pensando a cosa potrò fare quando ritornerò in patria per poter continuare ad aiutare gli altri». è una dei tanti giovani che hanno scelto di vivere l’esperienza del Servizio volontario europeo, una formula che la Commissione Europea da una decina di anni mette sul piatto per i ragazzi che vogliano conoscere un’altra cultura passando un periodo all’estero, senza studiare o lavorare, ma semplicemente facendo volontariato.

E a Varese in particolare, sono tanti i giovani arrivati, ma anche quelli che sono partiti: a volte per stare via solo alcuni mesi, altre per costruirsi una nuova vita altrove. In ogni caso per vivere un’Europa con zero confini e crescere.
Feline è approdata all’associazione La Finestra di Malnate cercando, con il supporto di un ente di invio nel suo Paese, attraverso una banca dati di progetti che gli enti accreditati all’accoglienza caricano su di un apposito portale. «Sono arrivata a ottobre – racconta – e non conoscevo una parola di italiano. Ma sono stata accolta subito bene e piano piano ho imparato».
Qui, alla Finestra, di volontari come lei ne sono passati già tanti nel corso degli anni. «Feline – racconta – è la decima ragazza che accogliamo come volontaria e l’esperienza per noi è sempre stata positiva».

Essere catapultata da una grande città come Amburgo alla piccola Malnate per lei non è stato un problema: «Ho trovato nuovi amici e qui sto molto bene».
Il suo progetto finirà a inizio agosto e in valigia per il suo ritorno metterà molte cose. «Ho imparato a conoscere meglio me stessa – dice – ma anche a vivere da sola e a stare con gli altri in un ambito lavorativo. Ho conosciuto il mondo del volontariato,

pur non avendo avuto prima nessuna esperienza di questo tipo».
Ha visitato Napoli, Roma e presto sarà anche a Firenze: «Tra le cose che mi mancheranno ci sarà sicuramente il cibo. E anche il tempo». La difficoltà maggiore, rientrando, sarà per lei «tornare a vivere in famiglia, dopo aver provato a stare sola per tutti questi mesi».
Feline è partita appena dopo la maturità ed ora, a 19 anni, ha in mente un futuro ben preciso: «Frequenterò l’università ad Amburgo per studiare biologia. I miei studi non avranno a che fare con questa esperienza che ho fatto, ma va benissimo così. Anche se so che questa non sarà la mia vita, per me è stato importantissimo conoscere questa realtà di volontariato e i suoi ragazzi».
Ogni giorno Feline ha preso parte alle attività dei laboratori dedicati ai ragazzi disabili che riempiono le giornate con tantissimi lavori e ora sta realizzando con loro un coloratissimo murales. «So già che tutto questo mi mancherà tantissimo ad agosto, quando tornerò a casa», ammette.

Consiglierebbe questa esperienza ad altri ragazzi come lei? «Sì, molto: tutti dovrebbero provare, perché è un modo di crescere e maturare molto».
Per partire non occorrono conoscenze o competenze specifiche, ma di certo una bella dose di voglia di mettersi in gioco: informarsi è semplice perché un sito apposito è on line (il sito di riferimento è www.go4europe.it) grazie al lavoro svolto sul territorio dal Centro di servizi, che è ente di invio ed accoglienza e che periodicamente organizza incontri per i giovani interessati a fare un’esperienza di questo tipo.
Il prossimo appuntamento? Ci si può iscrivere per partecipare all’incontro informativo in programma a Tradate giovedì 25 giugno.