Saldi/ Pienone nei centri storici ma per Codacons è meno 15%


Milano, 2 gen. (Apcom)
– Partono i saldi e molte persone si
riversano nelle vie del centro di Milano per tentare l’acquisto di un capo, meglio se firmato, a prezzo scontato. Impresa non sempre facilissima, date le lunghe code che si sono formate davanti ai negozi del centro della città. Ed è corsa agli acquisti vantaggiosi anche negli outlet: per entrare al Vicolungo le auto erano in fila all’uscita dell’autostrada Torino-Milano sin dalle 10 di questa mattina.

La stagione dei saldi si è aperta oggi a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Palermo e Venezia, mentre l’ultima regione a partire, il 10 gennaio, sarà la Valle d’Aosta. I saldi in molte regioni continueranno fino agli inizi di marzo.

A Roma, complice anche une bella giornata di sole dalla temperatura mite, i cittadini si sono affrettati verso il centro storico. Una vera folla carica di buste patinate e blasonate ha passeggiato pazientemente fra piazza del Popolo e piazza Venezia, in particolare nelle zone tradizionali del lusso. La polizia municipale stamattina aveva deciso a sorpresa

la completa `pedonalizzazione` dalle 11 della zona tra Largo Goldoni e Largo Chigi, vietando l’accesso a tutti i mezzi pubblici (autobus e taxi compresi) per evitare rischi ai pedoni. In realtà era possibile entrare nel centro storico anche in automobile da vie laterali, e la zona di esclusione al traffico Ztl risultava disattivata.

L’impressione che si ricava dai negozi di lusso tuttavia potrebbe essere illusoria. Il Codacons segnala una diminuzione degli acquisti del 15% rispetto al 2009 nel primo giorno di saldi invernali. “Per essere il primo giorno di saldi – secondo il Codacons – il calo delle vendite è pesante, e si spiega anche con il fatto che molti italiani sono ancora in vacanza per il Capodanno. Speriamo in una ripresa a partire da lunedì – prosegue il presidente Carlo Rienzi – ma riteniamo che alla fine della stagione i saldi faranno segnare un triste -20%, non avendo piu’ le famiglie soldi da spendere per acquisti non essenziali”.

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