I sogni son desideri…Varese regalati un sorriso

È il giorno del derby numero 174 tra Varese e Milano: Davide affronta Golia e spera nel colpaccio. Pronti i 4500 di Masnago: si gioca alle 20.45. È la gara degli ex e di un digiuno lungo 4 anni

«Ho imparato a sognare che non ero bambino, che non ero… neanche metà…». Una vigilia, quaranta minuti, poi – promesso – torneremo con i piedi per terra, anche perché sarà probabilmente la realtà ad appesantirci le ali. Bello comunque, non tempo perso, nessuna illusione spezza cuori: le battaglie da vincere sono davvero altre. Però…

Chi si aspetta di leggere un articolo asettico e razionale cambi pure pagina: qui si dorme con gli occhi aperti. Anche perché la razionalità, trita e ritrita quando si scrive di basket e di sfide a Milano, occupa giusto un pugno di righe nel palesarsi: l’Ea7 è Eurolega, è 15 giocatori contro 8 (forse 9), è fisico che ti sovrasta, pressione che ti attanaglia, classe superiore, poche sconfitte (e domenica scorsa, ad Avellino, hanno già dato…) destino già scritto. Prima contro terz’ultima, i campioni in carica contro chi, ogni anno, gioca solo per salvarsi la pelle: no, oggettivamente, non c’è speranza.

Meglio tornare su quel materasso che ci ha fatto compagnia per un’intera settimana, da una Caserta coincisa con la prima vittoria di un cammino che anela alla redenzione. Alzare le braccia aiuta ad aver voglia di cielo e il 174° derby della storia casca a fagiolo per chi non pone limiti alla proprie visioni di speranza e di gioia . Qui si scrive di una partita diversa da tutte le altre e di un sogno condiviso da 4500 persone.

Varese-Milano è, per esempio, il sogno di Attilio Caja, otto derby con le scarpe rosse ai piedi e una prima volta da affrontate sotto le volte del PalA2A. La salvezza? Vinci contro Milano e quelle dietro le stacchi per davvero: oggi Pesaro e Cremona perdono, e mai si aspetteranno che Varese vinca.

Varese-Milano è il sogno di Eric Maynor, desideroso di usmare quei palcoscenici di rango che ha dimostrato di poter calcare. E’ il sogno di Kangur e Cavaliero, di chi tentò fortuna nella capitale dell’Impero per poi accorgersi che la propria anima faceva pace molto di più con la provincia, che fu capitale e capitale si sentirà un po’ sempre. Varese-Milano è il sogno di Claudio Coldebella e di tutti quelli che sono talmente preoccupati del presente da aver smarrito il sorriso nel ricordo del passato: una gioia inaspettata vi guarisca, ve lo meritate.

Varese-Milano è una stoppata di Pelle (magari su Raduljica), è Giancarlo Ferrero che cambia il fato con una scarica di adrenalina (da Bra all’empireo solo andata), è un rimbalzo di Anosike, una bomba di Johnson, un balzo di Eyenga.

Varese-Milano è una delusione lunga quattro anni: basterebbe una sera a cancellarla, un tempo lungo lo spazio che va dall’aperitivo alla camomilla. Se ci sarà da aspettare ancora, pazienza: oggi, però, è lecito sognare.