03 Ott 2016
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Presa d’acciaio sulle palle alte e grande reattività tra i pali.
Conferma che su di lui si può contare: in uno contro uno ci mette tecnica e grinta e saltarlo è davvero dura.
Una riserva di lusso? Paragonata la sua prova di ieri a quelle offerte fin qui da chi gli sta davanti nelle gerarchie, potrebbe essere anche qualcosa di più.
Con Luoni e Viscomi assenti, indossa una seconda fascia di capitano: la prima ce l’ha tatuata sul braccio e brilla come la stella polare. Che i compagni non devono far altro che seguire.
L’impressione è che ci sia un po’ di paura da scacciare. Il mister gli ha ridato fiducia, lui deve metterci sempre quella voglia e quel coraggio visti ieri.
C’è un eco particolare al Franco Ossola: quando dalla tribuna parte un “Gazo, ti amoooo!”, dal campo torna indietro il suono di un tamburo, che il batterista del centrocampo biancorosso produce percuotendo gli avversari.
Dà sostanza in entrambe le fasi. L’assist per il gol partita esce, morbido e goloso, dal suo piede.
Anche se nel centrocampo a tre deve dannarsi meno in rottura (bene), non riesce a prendere il ciak del regista per dirigere il film biancorosso (Bottone 6: utile seppur ancora un po’ macchinoso).
Insufficienza ingiusta, forse: perché qualche colpo lo fa vedere. E, proprio per questo, da lui ci si aspetta qualcosa in più (Becchio 5,5: ingresso timido).
Un esempio per i compagni, anche quando non trova l’ultimo giocata, sia essa un assist o un gol. Reazione (e prova) da leader.
Prestazione da 6,5, con un miracolo del portiere avversario e una rete annullata. Ma per un centravanti conta solo una cosa: fare gol, soprattutto i gol decisivi. Il 9 in pagella potrebbe tornare a portar bene: che dici, bomber? (Lercara s.v.).
