Trivelle, flop anche qui. Varese teme per giugno

Referendum - Alle 19 quorum in provincia fermo al 24,56%. I 5 Stelle: «Ora però la gente non si lamenti»

La provincia di Varese sopra la media nazionale, ma il referendum anti trivelle lo vince comunque l’astensionismo. Alle urne si è recato il 24,56% degli elettori provinciali (dato affluenza delle 19) e la delusione è tanta, come la paura che il risultato referendario possa essere lo specchio di quello elettorale. Grande delusione da parte del Movimento 5 Stelle che contava soprattutto sull’abrogazione della norma introdotta nella legge di Stabilità 2016, dove è previsto che gli impianti per l’estrazione di gas e petrolio possano restare in attività fino a quando il giacimento sarà esaurito.

«Sono molto deluso dai varesini – commenta , consigliere M5S Varese – Se non si partecipa di certo il Paese non si cambia e vien da pesare che allora alla maggior parte dei cittadini vada bene così, nonostante continuino a lamentarsi. Renzi ha detto di non andare a votare e anche i varesini hanno obbedito: lo leggo come un appoggio all’operato di Governo». L’invito del premier è stato evidentemente accolto e nonostante anche in provincia di Varese la Lega Nord si fosse schierata a favore del voto referendario e per il «sì»,

l’astensionismo ha vinto su tutto. C’è chi ci vede un’anticipazione del voto amministrativo del prossimo 5 giugno, ma forse l’accostamento è un po’ forzato. «Il referendum è un voto particolare e non può essere paragonato alle elezioni amministrative – commenta del Pd – Di certo il fronte referendario di cui faceva parte anche la Lega Nord non ne esce bene, al contrario del Governo che ne esce rafforzato. Forse il Carroccio dovrebbe riflettere di più sulle cose da fare che non appoggiare un’iniziativa semplicemente per andare contro a Renzi».

Non è chiaramente d’accordo la Lega che legge il risultato elettorale in chiave diversa. «Focalizzerei l’attenzione sul fatto che il presidente del Consiglio e un ex presidente della Repubblica hanno invitato al non voto: l’Italia non è un paese con una democrazia sviluppata – commenta , segretario provinciale del Carroccio – E guardo con la stessa malizia alla data scelta per le amministrative, che non invoglia il cittadino ad andare al voto: un giorno solo e la prima domenica di giugno». L’affluenza così bassa fa sicuramente riflettere. Il Varesotto è sopra la media nazionale. Nel capoluogo, sempre secondo il dati delle 19, era andato a votare il 23,67% degli aventi diritto: circa 15 mila elettori su 61 mila totali. Nei principali centri l’affluenza è stata più alta: Busto Arsizio 24,09%, Gallarate 25,47%, Saronno 25,02%. Il Comune con l’affluenza serale più elevata è stato Luvinate con 33,91% e quello dove i cittadini hanno votato di meno è stato Marchirolo col 17,99% degli aventi diritto.