Tangenti per l’ex area Maino Il mistero delle due agende

GALLARATE Leonida Paggiaro spiega: «Mia moglie segnava tutto. Ogni uscita, persino quella per il pagamento del fioraio, veniva annotata su queste agende. Qui sono stati scritti anche i pagamenti delle tangenti versate a Miano e Caianiello per ottenere i permessi necessari alla costruzione del centro commerciale sull’ex Maino». Le agende in questione, una rilegata in nero e l’altra rilegata in giallo, relative al periodo compreso tra 2002 e 2005, sono state le assolute protagoniste dell’udienza davanti al collegio presieduto da Toni Novik che vede l’architetto Piermichele Miano e l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia nonché amministratore di Amsc Nino Caianiello, accusati di concussione. Il sostituto procuratore Roberto Pirro ha incalzato prima Paggiaro, poi Stefano Rogna, direttore all’epoca dei fatti della filiale luganese della Banca Popolare di Sondrio dove Paggiaro aveva i conti esteri utilizzati per il pagamento della tangente da 450 mila euro oggetto del processo, con numeri, cifre e date. «Perché ogni pagamento – ha detto Paggiaro – avveniva in anticipo di pochi giorni su giunte e consigli comunali dove in discussione c’erano proprio i piani integrati e i permessi

relativi alla realizzazione del centro commerciale (l’attuale Esselunga) che, oggi, di fatto sorge sull’area ex Maino di via Pegoraro». Paggiaro ha a lungo deposto traducendo quanto scritto dalla moglie. Le difese, in particolare gli avvocati Stefano Besani (per Caianiello) e Cesare Cicorella (per Miano), hanno però messo in rilievo che solo l’autrice degli scritti può davvero interpretarli in modo credibile. Tanto più che le agende in questione sarebbero state manomesse.L’intricata vicenda risale all’aprile 2005 quando l’imprenditore gallaratese Leonida Paggiaro accusa l’architetto Michele Miano e il coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente Amsc Nino Caianiello di aver ricevuto tangenti per un ammontare di oltre 400 mila euro per la concessione dei permessi necessari alla costruzione del centro commerciale ex Maino. Paggiaro, nella denuncia, precisa di aver versato 250 mila euro di persona; i restanti 200 mila sarebbero stati invece saldati dalla figlia Sabrina. L’imprenditore spiega che i 200 mila euro in questione sono una richiesta ulteriore dei due accusati rispetto al pattuito. Il 25 giugno 2005 Miano e Caianiello vengono raggiunti da avviso di garanzia con l’accusa di concussione.

e.romano

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