Università dell’Insubria, contributo d’eccellenza nella ricerca sul Parkinson

Realizzato in collaborazione con l'ateneo di Padova e pubblicato sulla prestigiosa rivista Acta Neuropathologica Journal un approfondimento dei meccanismi molecolari alla base del morbo, seconda malattia neurodegenerativa per casi al mondo dopo l'Alzheimer

Il Laboratorio di Fisiologia cellulare e molecolare dell’Università dell’Insubria ha contributo a un importante lavoro di ricerca sul Parkinson, in collaborazione con l’Università di Padova, pubblicato l’11 maggio sulla prestigiosa rivista Acta Neuropathologica Journal.

Si tratta di un approfondimento dei meccanismi molecolari alla base del morbo di Parkinson, noto per essere la seconda malattia neurodegenerativa per casi al mondo dopo l’Alzheimer. Gli studi elettrofisiologici per lo studio, firmato da Laura Civiero e Ludovica Iovino dell’Università di Padova, sono stati condotti da Angela Di Iacovo, del dottorato in Medicina sperimentale e traslazionale, e dalle professoresse Cristina Roseti ed Elena Bossi del laboratorio di Fisiologia cellulare e molecolare del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita.

“Il ruolo di Lrrkk2 e in generale la comprensione dei meccanismi molecolari alla base della fisiopatologia del Parkinson – spiega Elena Bossi – sono fondamentali per l’identificazione di cure più efficaci rispetto alle terapie palliative al momento utilizzate, ma anche per conoscere meglio la malattia al fine di sviluppare test che permettano la diagnosi prima della comparsa dei sintomi. Infatti, i sintomi delle malattie neurodegenerative si manifestano quando la sopravvivenza neuronale è ormai compromessa in modo irreversibile invalidando le capacità motorie o cognitive del paziente”.

Lo studio delle patologie neurodegenerative è cruciale nell’ambito delle neuroscienze perché si stima una continua crescita di pazienti come conseguenza dell’aumento dell’età media e del crescente numero di anziani nelle nostre società.