Varese, battaglia in consiglio sui rifiuti. Clerici durissimo: “Sangalli inadempiente”

Non passano le proposte del centrodestra per correggere il servizio di igiene urbana gestito da Sangalli. L'assessore San Martino minimizza: "non c'è un problema rifiuti, stiamo già intervenendo per migliorare il servizio". Clerici attacca: "Negare il problema significa essere in malafede". Boldetti rincara: "Impennata di abbandoni di rifiuti in città, come fate a non accorgervene?".

VARESE – Non accennano a placarsi le polemiche sul servizio di igiene urbana a Varese: la “battaglia dei rifiuti”, iniziata mesi fa, con l’arrivo di Sangalli al posto di ACSM Agam Ambiente e montata ben presto sui social, arriva in consiglio comunale, alla presenza di cittadini e commercianti, seduti per l’occasione tra il pubblico di Palazzo Estense.

L’argomento ha suscitato l’interesse dell’aula come poche volte negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che il tema è caldo e sentito e i consiglieri si sono resi portavoce di un malcontento che evidentemente serpeggia in città, sia tra i residenti, sia tra i commercianti.

All’ordine del giorno c’era la mozione presentata dal consigliere di opposizione Stefano Clerici, di Varese Ideale, che negli ultimi mesi ha animato la discussione sul nuovo servizio di igiene urbana e ha proposto una serie di correttivi allo stesso. Clerici, che in passato è stato assessore alla tutela ambientale, ha esordito contestando la linea dell’amministrazione, (in un’intervista l’assessore San Martino aveva negato le criticità): «Il problema c’è eccome e il numero abnorme di lamentele lo dimostra: non riconoscerlo significa essere in malafede.

Il Comune stabilisce al posto dei cittadini quanti rifiuti debbano produrre, in base a criteri incomprensibili e illogici, e decide arbitrariamente la dimensione dei contenitori che devono utilizzare: l’approccio non è accettabile, perché non tiene conto delle peculiarità di ogni singolo nucleo familiare. Se una famiglia chiede di avere un contenitore da 120 litri anziché un mastello da 30, è perché ne ha bisogno, non perché si diverte a collezionare bidoni dell’immondizia: il Comune fornisca i contenitori adeguati senza discriminare nessuno, soprattutto anziani e portatori di handicap. Chiedo all’amministrazione di non avere un atteggiamento ideologico: i cittadini varesini sanno fare la raccolta differenziata e lo hanno dimostrato, non devono essere messi in croce, ma agevolati».

Clerici si è fatto portavoce di cittadini e commercianti e ha elencato quindi le criticità più rilevanti: «Il “vulnus” di questo servizio è nel capitolato predisposto dal Comune, lacunoso e ideologico, mentre l’impresa Sangalli non sta rispettando in toto le condizioni del contratto previste nella relazione tecnica che le ha permesso di vincere la gara: il ritiro dei rifiuti è previsto, nel centro storico, 7 giorni su 7 e il servizio deve iniziare alle 4 e concludersi, come da accordi, entro le 7 del mattino. Tutto ciò non avviene: l’umido viene ritirato solo 6 giorni e non la domenica e la raccolta parte non prima delle 6, per terminare ben oltre l’orario pattuito. Risultato: gli esercenti sono obbligati a tenere in negozio l’umido da sabato a lunedì e la città è disseminata ogni giorno di sacchetti dell’immondizia fino a tarda mattina. Davvero uno spettacolo indecoroso e insalubre, altro che Land of Tourism».

Quanto agli obblighi contrattuali, Clerici ha “picchiato duro”: «Il Comune dorme o fa finta di non vedere che Sangalli è inadempiente? L’assessore si svegli e faccia rispettare gli orari e i giorni di ritiro. Se Sangalli sbaglia, sia sanzionata anche lei come vengono sanzionati i cittadini quando sbagliano. E’ vergognoso che il Comune non faccia rispettare il contratto e i contribuenti devono sapere che pagano per un servizio che non viene erogato. Mi riservo di sottoporre tutto agli organi competenti, voglio vederci chiaro». E qui sono scattati gli applausi dai commercianti presenti.

Il consigliere Luca Boldetti (Polo della Libertà) ha quindi sottolineato come «i dati forniti da Sangalli denotino un’impennata di ritiri di sacchetti abbandonati in corrispondenza dei cestini dei rifiuti e ciò dovrebbe indurre l’amministrazione a riflettere», mentre il leghista Stefano Angei ha riferito che le telefonate ricevute dalla Sangalli in sei mesi sono state «oltre 50 mila: un numero spropositato, segno che qualcosa non va, non si può fare finta di nulla».

Dal canto suo l’assessore all’ambiente Nicoletta San Martino, seduta accanto al sindaco Davide Galimberti (impassibile ma turbato), con aplomb britannico ha rispedito al mittente gli attacchi, senza entrare nel merito ma fornendo un parere negativo della giunta su ogni proposta dell’opposizione: «Ci stiamo già lavorando, abbiamo già accolto molte richieste giunte in questa sede e siamo pronti a discutere coi commercianti dei loro problemi», ha dichiarato facendo riferimento alla fornitura aggiuntiva di sacchi rossi e all’apertura a tutti, da novembre, del centro multiraccolta, anche a chi ha un furgone per uso personale. Su questi due punti l’opposizione può cantare vittoria, dopo aver sollevato il problema in commissione ambiente, alcune settimane fa.