Varese, studenti contro Gentile Protesta in piazza pensando a Gaber

VARESE (c. fra.) Citano Gaber e Cartesio per dare voce e importanza alla loro protesta, che stamattina è partita dal cortile di via Morselli. I ragazzi del Liceo Classico hanno intitolato la loro mattinata «Cogito ergo protesto», e i rappresentanti di istituto fanno appello ai compagni con il famosissimo verso di Giorgio Gaber «libertà è partecipazione».

Per i ragazzi del Cairoli l’intitolazione dei giardinetti di via Morselli a Giovanni Gentile è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «È evidente che,oggi come oggi,ci sono ragioni assai più valide per le quali spendere i soldi pubblici», scrivono i ragazzi su Facebook nel loro appello. Perché si sentono presi in giro dalle istituzioni, gli studenti del classico, e loro proprio non ci stanno: «non abbiamo chissà quali richieste – scrivono i ragazzi – è circa un mese che abbiamo chiesto di pulire i muri esterni della scuola da scritte di ogni genere, ma nonostante varie sollecitazioni siamo ancora in attesa». Non solo: da ormai due anni i ragazzi lamentano lo stato di incuria in cui versa lo stabile della palestra che usano per le ore di educazione fisica. Vetri rotti che lasciano entrare il freddo invernale e attrezzi ginnici fuori norma, quindi inutilizzabili, sono solo due delle rimostranze che i ragazzi hanno presentato al Comune, padrone dello stabile di via Morselli, mentre l’edificio scolastico è di proprietà di Villa Recalcati, e anche qui le magagne dovute alla manutenzione carente non mancano.

I ragazzi, quindi, si chiedono «si ha più bisogno di alberi nuovi e di targhe più o meno discutibili oppure della sicurezza, dell’efficienza e del decoro di una scuola pubblica? Per cosa vale davvero la pena spendere soldi?» Domande che, secondo i rappresentanti del Classico, non riguardano solo la loro scuola, ma tutti i cittadini, perché è diritto di tutti capire la scaletta delle priorità con cui le amministrazioni spendono i pochi soldi pubblici a disposizione. Vogliono farsi sentire, i ragazzi del Cairoli, e questa mattina hanno presidiato la loro scuola, con musica, balli e discorsi. Perché hanno imparato da Gaber, e sanno bene che «libertà è partecipazione».

e.marletta

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