VARESE Lance Armstrong alla fine ha confessato. Intervistato dalla regina dei talk show Usa, Oprah Winfrey, il texano – già radiato per doping e privato dei sette Tour vinti tra il ’99 e il 2005 – ha ammesso almeno in parte le pratiche illecite. Il programma, che sarà trasmesso domani e venerdì sera su un network privato americano, farà il record di ascolti e potrebbe aprire nuovi fronti nel caso.Il mea culpa del campione non commuove gli sportivi nostrani. Anzi, aumenta la rabbia: microfono a chi ogni giorno versa o fa versare sudore sui campi di gara.Frank Vitucci, coach della Cimberio, appassionato di ciclismo («Quando posso faccio pedalate lunghe,
ma non estreme: fatica “giusta”, mica da fachiri»), padrone di una bici di Pantani e tifoso di Nibali («Mi piace il piglio aggressivo»): «La confessione è tardiva e non so quanto volontaria, visto che ormai le prove schiaccianti la rendono quasi superflua: però, meglio vuotare il sacco che continuare a fingere. Spero che non sia solo un’ammissione di colpa, ma anche consapevolezza di aver illuso e deluso milioni di fans. Il lato positivo è che, quando cadono i più grandi, il clamore è proporzionale e può scatenare sane reazioni uguali e contrarie. È un’occasione in più per capire che il doping è dannoso, in tutti i sensi».
Stefano Affolti
a.confalonieri
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