Il re del cous cous arriva da Busto: «In cucina io vivo»

Stefano De Gregorio, 40 anni, è chef “freelance”. Al campionato italiano in Sicilia è stato il più bravo «Pesce e fantasia, e ho battuto i maestri siciliani»

Il miglior cous cous d’Italia? È “made in Busto Arsizio”. Merito di , 40 anni, professione “chef freelance”, che domenica a San Vito Lo Capo, in Sicilia, ha sbaragliato la concorrenza nel Campionato italiano di cous cous, svoltosi nell’ambito della Cous Cous Fest.

Decisivo è stato un piatto al gambero rosso, con finocchietto, maionese, fico d’India e pistacchio di Bronte con limone, battezzato dallo chef con il nome di “Viaggio in Sicilia” per i suoi sapori e colori: la vittoria è stata senza discussioni, visto che il cous cous di Stefano De Gregorio è stato premiato sia dalla giuria tecnica, presieduta dalla “food blogger” televisiva , che dalla giuria popolare.
Grazie a questo successo, da giovedì a sabato lo chef bustese sarà

impegnato, con la squadra italiana capitanata dallo chef locale , nella competizione internazionale di cous cous che vedrà sfidarsi chef provenienti da Brasile, Francia, Israele, Marocco, Mauritius, Palestina, Senegal, Stati Uniti e Tunisia. «È una vittoria molto importante per me – spiega lo chef – quella di San Vito Lo Capo è una vetrina importante dal punto di vista gastronomico. Ora c’è il World Championship: dobbiamo inventarci un nuovo piatto. I più temibili? I francesi». Stefano De Gregorio ha 40 anni, è nato e vive a Busto Arsizio, e di professione è “chef freelance”, affiliato all’Unione Italiana Ristoratori. «Non ho un ristorante fisso, anche se ho qualche progetto per il futuro – racconta di sé – e collaboro con diverse scuole di cucina di Milano, ma anche con La Glassa delle Fate di Gallarate». Dopo la full immersion alla Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, chef De Gregorio sarà a Milano Golosa dal 3 al 5 ottobre e lunedì 5 ottobre a Rovato per la notte dello street food per la fibrosi cistica. Il cous cous vincente è nato da un’«illuminazione», anche perché la passione per la cucina e l’ecletticità dello chef bustese lo portano a valorizzare nei suoi piatti anche territori che non gli appartengono. «Parto dal presupposto che in cucina bisogna divertirsi, perché quello di cuoco è un mestiere molto pesante – spiega Stefano De Gregorio – così quando ho saputo di questa competizione, ho avuto l’illuminazione del piatto che avrei preparato e ho deciso di partecipare. Il cous cous “Viaggio in Sicilia” rispecchia molto la mia cucina, che è quasi tutta a base di pesce. È un’interpretazione elegante del cous cous, che vuole essere un omaggio alla terra siciliana. In particolare in questa ricetta ho puntato sul gambero rosso, utilizzato nella sua totalità. Lo uso crudo perché credo che così venga valorizzato».

Nell’isola, il trionfo di uno chef proveniente dal “profondo Nord” ha creato molto scalpore, anche perché dietro di lui si sono piazzati una serie di chef siciliani (in finale erano in sei, selezionati tra 50 iscritti al “contest”). In effetti, quello di Stefano De Gregorio è un “made in Busto” molto particolare. «La tipica polenta e bruscitti? Mi piace, certo che sì, ma diciamo che non è proprio la mia specialità – ammette lo chef – amo molto il Sud e la mia tipologia di cucina è molto mediterranea, legata ad ingredienti tipicamente mediterranei come il gambero rosso, i tonni siciliani, l’olio extravergine di oliva».