E’ possibile rinascere anche per chi è sordo

La sensazione di sentire mi faceva vedere un mondo nuovo pieno di colori di Eleonora Teri

Mi chiamo Eleonora Teri, ho 23 anni e frequento l’università dell’Insubria di Varese. Vorrei condividere assieme a voi alcuni particolari della mia vita. Sono nata sorda ma all’inizio i miei genitori non si accorsero del mio problema. Manifestavo già da subito, attraverso il nervosismo e l’irrequietezza, che avevo qualcosa che non andava ma che anch’io non capivo, soprattutto non parlavo molto. Una volta cambiato pediatra emergono le risposte ai miei problemi. Nell’ottobre del 1994, all’età di due anni,

i miei genitori sotto consiglio del nuovo pediatra mi portarono all’Audiovestibologia dell’ospedale di Varese. Questa data per i miei genitori e in particolare per me rimarrà per sempre una data importante perché sarà una fase di passaggio verso un nuovo mondo pieno di suoni e di parole. Dopo aver capito attraverso gli esami che ero sorda ci dovemmo da subito mettere al lavoro e recuperare il tempo che avevo perso per imparare a capire i suoni e saper di conseguenza parlare. La strada che affrontai non fu semplice ma ero consapevole finalmente del mio problema anche se avevo solamente due anni. Mi ricordo ancora adesso quando mi accesero per la prima volta le protesi acustiche. La sensazione di sentire mi faceva vedere un mondo nuovo pieno di colori e sapevo che finalmente potevo lasciare alle spalle il mondo in bianco e nero. Il nervosismo era sparito all’improvviso. Mi rimboccai le maniche da subito senza mai lamentarmi assieme ai miei genitori e ai logopedisti. Cominciai a parlare e a dire finalmente papà e non solamente mamma. Il lavoro non era per niente semplice dovevo comprendere tutti i tipi di suoni e solo dopo, potevo iniziare a pronunciare le parole.