«Prima le promesse, poi rinvii e scuse. Finito il teatrino, il Como è scomparso»

Con il collega Nenci ripercorriamo le tappe della via crucis comasca: dall’acquisto di Essien alla mancata affiliazione

Il calcio a Como ripartirà dai dilettanti. È notizia di questi giorni che la storica rivale del Varese, che a maggio ha festeggiato i 110 anni di vita, non ha rispettato le tempistiche per l’affiliazione e l’iscrizione alla Lega Pro. Ora la palla passa al sindaco neoeletto della città lariana, Mario Landriscina, a cui spetta il compito di incontrare eventuali soggetti interessati alla creazione di una nuova società, con la possibilità di fare richiesta di iscrizione in serie D o in Eccellenza, proprio come accaduto a Varese nell’estate 2015.

Una vicenda complessa e paradossale – che purtroppo accomuna sempre più società sportive italiane – iniziata col fallimento del Calcio Como nell’estate scorsa, la conseguente gestione di un curatore fallimentare per larga parte della stagione e l’acquisizione a marzo da parte dell’imprenditrice Akosua Puni Essien, moglie del famoso calciatore Micheal Essien. La nuova proprietà inizialmente ha fatto presagire grandi progetti, ma nelle ultime settimane la situazione è precipitata, ponendo fine al calcio professionistico a Como.

Abbiamo chiesto a Nicola Nenci, giornalista de La Provincia di Como che segue da vicino il calcio lariano, di aiutarci a ricostruire questa intricata vicenda.


Dopo la retrocessione dalla serie B il Como si è iscritto senza problemi alla Lega Pro e la squadra è partita regolarmente per il ritiro. Il 23 luglio 2016 però il tribunale di Como ha accolto l’istanza di fallimento formalizzata dalla Procura contro la società a causa dello stato debitorio nei confronti di enti pubblici e privati. Da quel momento il Calcio Como è stato messo in gestione controllata sotto la direzione di un curatore fallimentare.


Sì, le condizioni erano particolari, ma il curatore fallimentare ha garantito il regolare pagamento degli stipendi e un clima tutto sommato sereno. La squadra, guidata da Fabio Gallo, ha fatto bene, chiudendo la stagione al 7° posto e qualificandosi ai playoff, dove è stata eliminata dal Piacenza.

Nel frattempo sono proseguite le aste e in marzo Puni Essien ha acquistato la società.

Dopo tre aste fallimentari andate deserte, alla quarta, il 16 marzo 2017, il club è stato acquistato dalla signora Essien per 237mila euro, costituendo la nuova realtà dell’F.C. Como. Una settimana dopo la nuova proprietaria ha fatto una conferenza stampa in un prestigioso hotel sul lungolago, promettendo subito il ritorno in serie B.


Benissimo, il Como rischiava di sparire se anche la 4a asta fosse andata deserta e la signora Essien, moglie di un calciatore ricco e famoso, sembrava dare garanzie, soprattutto paragonata agli altri ipotetici acquirenti di minor spessore. Anche tra i tifosi più prudenti c’era speranza e l’accoglienza alla sua prima partita è stata grandiosa con mazzi di fiori biancoazzurri e una coreografia dedicatale da tutto lo stadio.

Lady Essien è venuta ancora due volte a vedere il Como e poi non si è più vista, nemmeno ai playoff. I suoi rappresentati, invece, erano sempre presenti, mentre la proprietaria si è ripresentata solo a fine stagione per dare il benservito allo staff tecnico, confermato a parole, ma a cui è stata sottoposta la classica offerta di rinnovo fatta per essere rifiutata. Così a fine maggio sono stati nominati Mark Iuliano come allenatore e Nello De Nicola come direttore sportivo. I primi dubbi sono sorti quando l’affiliazione, questione tecnica di pochi giorni, tardava ad arrivare. Sono esplosi poi a fine campionato con un teatrino lungo un mese fatto di promesse, assicurazioni e scuse varie finché è parso evidente che non c’erano i soldi né per affiliarsi né tantomeno per l’iscrizione e per saldare gli stipendi arretrati.


Si è giunti alle scadenze non rispettate del 28 giugno per l’affiliazione e del 30 per l’iscrizione in Lega Pro, cosa che ha portato al comunicato della Figc di lunedì, che ha sancito la non attribuzione del titolo sportivo al nuovo F.C. Como della Essien e la scomparsa dal calcio professionistico. Nelle stesse ore, a rendere ancora più amara la vicenda, Olivier Amela, il nuovo emissario di lady Essien voleva tenere una conferenza stampa allo stadio per spiegate la situazione. I tifosi e gli stessi dipendenti della società da mesi senza stipendi, inferociti, l’hanno interrotta, costringendolo ad abbandonare la sala stampa.

Ora tutto passa nelle mani del sindaco Landriscina, che cercherà delle persone o gruppi affidabili a cui consegnare la nuova società nei dilettanti, ma sarà una corsa contro il tempo: il 12 luglio chiudono le iscrizioni in D, il 14 in Eccellenza. Spero si possa ripartire dalla D, il minimo che i tifosi si aspettano dopo che solo tre anni festeggiavano la promozione in B.