Caro sindaco: WiFi, orari e…capre. È la biblioteca

Una lettera indirizzata al sindaco di Varese per rilanciare la biblioteca civica

Buongiorno Sig Sindaco, mi presento: sono Alessandro Visintini, ho 21 anni e sono uno studente al terzo anno di ingegneria aerospaziale del Politecnico di Milano. Sono uno dei tanti studenti che frequenta l’aula studio della biblioteca civica di Varese.

Volevo mettere in luce l’evidente contrasto tra il tentativo di rendere la città un polo universitario e il servizio offerto dalla biblioteca civica di Varese. Per questo motivo ho pensato fosse doveroso, o per lo meno utile, sottoporre alcune proposte che potrebbero rilanciare l’offerta del servizio bibliotecario.

•Il principale ostacolo per i molti studenti che preferirebbero studiare in biblioteca piuttosto che a casa sono gli orari.

Riporto alcuni servizi offerti da altre biblioteche: biblioteca universitaria di Padova: apertura ore 8:30, chiusura ore 19:30. Biblioteca universitaria di Pavia: apertura ore 8:00, chiusura ore 19:00. Aula studio biblioteca di Tradate: apertura ore 9:00, chiusura ore 18:00/23:00

La sala studio della biblioteca durante la settimana apre alle ore 9:30, chiude alle 12:45, riapre alle 14:00 e chiude alle 18:15, tranne al sabato e alla domenica dove gli orari sono leggermente diversi. La mia proposta è di aprire l’aula studio ininterrottamente, almeno da lunedì al sabato dalle 8:00 alle 19:00: questo attirerebbe, a mio avviso, molti più studenti, soprattutto universitari, in quanto è risaputo che dobbiamo studiare al giorno molte più ore rispetto a quelle offerte dall’attuale apertura della biblioteca.

•Il secondo ostacolo riguarda la mancanza del WI-FI: internet non è solamente un capriccio delle nuove generazioni, internet è la biblioteca del futuro, che fornisce molti documenti su cui si fa ricerca o si studia per l’università, ed in mancanza di rete siamo davanti ad un impedimento vero e proprio allo studio; moltissime volte io stesso non posso recarmi in biblioteca perché potrei aver bisogno di consultare testi disponibili solo on line per il mio studio. Ci tengo a precisare che il WI-FI è già presente, ma il suo accesso risulta essere estremamente limitato (un’ora al giorno a testa escluso il sabato). Confido nel fatto che non sia un problema dotare di questo servizio gli studenti universitari della biblioteca essendo presente una copertura internet illimitata ed accessibile a tutti nell’intero centro storico.

•Il terzo ostacolo è la mancanza nella quasi totalità dei tavoli di un accesso alla corrente elettrica. Dove c’è un computer o uno smartphone che naviga su internet c’è bisogno di corrente elettrica.

Chiederei che ogni tavolo sia dotato di almeno quattro prese della corrente.

L’ultima richiesta è un mio personale sfizio… mi piacerebbe che alla graziosissima capra che viene a farci visita, fosse vietato l’ingresso, non per antipatia verso gli animali, ma per il rispetto di chi si trova a pulire i pavimenti, in quanto una delle tante volta che è stata portata nella biblioteca (l’unica di cui sono personalmente testimone con tanto di fotografie) si è emozionata a tal punto che ha fatto i suoi bisogni in abbondanza in mezzo all’aula.

Diciamo però che per un’aula studio aperta dalle 8:00 alle 19:00 con prese di corrente e WI-FI sono disposto a tenermi la capra.

Sono ovvi i benefici per la città, basti pensare alle attività in via Sacco che sarebbero entusiaste di accogliere altri studenti durante le loro pause studio e pause pranzo, senza contare che se la biblioteca diventerà popolare ci sarà bisogno di più spazio, si potranno accogliere più studenti e si potrebbe ridare vita a tutta la zona, soprattutto in vista dell’idea che circolava di pedonalizzare via Robbioni a seguito della costruzione del parcheggio di via Sempione. Quale miglior modo si stimolare la crescita in questa zona se non attirando studenti?

Se Varese vuole davvero diventare degna dello “status” di città universitaria dovrà preoccuparsi di offrire agli studenti gli stessi servizi che sono disponibili in altre città universitarie più o meno grandi quali Milano, Pavia, Padova e Bologna tanto per citarne qualcuna, e credo sia logico presumere che rendere più appetibili i servizi offerti agli studenti sia un buon passo in questa direzione.

La ringrazio per l’attenzione che vorrà dedicare a tutti gli studenti varesini.

Distinti saluti

Alessandro Visintini