Varese, il test di Isidoro Volpi Nasce oca ma si crede pollo

VARESE Isidoro Volpi è il Konrad Lorenz di Bizzozero. Proprio come l’etologo austriaco, anche Volpi si è ritrovato ad accudire un’oca che non ritiene di appartenere alla sua specie. Con la differenza che, se l’oca di Lorenz credeva di essere un bambino, quella di Isidoro Volpi è convinta di essere un pollo. Un pulcino, per la precisione.

Ma andiamo con ordine. Isidoro Volpi è un amante della natura. Per passione alleva alcuni animali da cortile in via Monte Generoso. Nella sua piccola tenuta ci sono pecore, agnellini, cavalli, poni, lama e anche galline e oche.

«Oche un po’ strane perché fanno le uova, ma poi non le covano – spiega Volpi – Stanco di quell’andazzo, desideroso di veder nascere dei paperi, ho dunque preso le uova deposte dalle oche e le ho lasciate in consegna a una gallinella americana dal piumaggio molto caldo. Le ha covate con passione. Questo nonostante stesse un po’ scomoda accovacciata su quelle uova molto più grandi delle proprie».

Le uova di gallina si schiudono in 21 giorni mentre quelle di oca in 31. Isidoro Volpi, con un “gioco di prestigio”, ha quindi sottratto alla gallinella le uova che aveva deposto, sostituendole con quelle di oca. Questo perché, se nel nido ci fossero state uova miste, la gallina avrebbe abbandonato la cova una volta nati i propri pulcini.

«Il trucco ha funzionato, la gallinella ha atteso pazientemente 31 giorni e ha poi cresciuto i paperi con lo stesso affetto con cui avrebbe curato i propri pulcini – spiega Volpi orgoglioso della sua trovata – Erano papere grosse, non riusciva a tenerle sotto le ali. Ma non ha mai pensato, neppure per un momento, che non fossero figli suoi».

L’esperimento – che possiamo definire “di etologia” – ha preso però una direzione che Isidoro Volpi non aveva immaginato: le oche non hanno mai tagliato il legame affettivo con la gallinella. Un esempio è Paperina, ochetta che ha compiuto un anno di età ma che segue mamma chioccia e i suoi pulcini come se fosse ancora fresca di piumaggio. «Non riconosce il richiamo delle altre oche, ma risponde a quello della gallina – continua Volpi –

Alla sera si rintana nel pollaio e si accoccola vicino alla gallinella, “la sua mamma”. E se qualcuno cerca di avvicinarsi ai pulcini diventa aggressiva, li difende come se fossero “suoi fratelli”». Come mai questa oca non vuole saperne di crescere? Perché si rifiuta di andare a cercare un’oca maschio per portare avanti la specie? Perché preferisce essere un pollo? «Il fascino della storia è tutto racchiuso in queste domande – continua Volpi – Forse non è l’oca a fare qualche cosa di strano, ma è l’uomo a non comprendere fino in fondo le segrete leggi della natura. Penso che tali interrogativi esprimano l’aspetto più importante di questa vicenda. Ovvero che l’uomo continua a stupirsi di fronte alla natura. Anche oggi, nel 2012, trascorsi 23 anni dalla morte di Konrad Lorenz».
Adriana Morlacchi

e.marletta

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