Adescava bimbe in piscina. Pedofilo in manette

L’uomo, 56 anni, le convinceva a «piccoli giochi» comprando il silenzio con regali

Violenza sessuale su tre ragazzine, 56enne ai domiciliari. L’uomo, un italiano residente in provincia di Varese, è stato indagato in seguito alle segnalazioni di tre ragazzine minori di 14 anni: avrebbe toccato, inducendole a subire atti sessuali, alcune piccole frequentatrici di una piscina e avrebbe posto in essere atti di autoerotismo in loro presenza.

È questa l’accusa che ha portato alla denuncia del cinquantaseienne, posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale a danno di minorenni. L’altro ieri mattina il personale della polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare dei domiciliari, emessa dal Gip di Varese due giorni prima.

Le indagini, svolte dagli operatori della seconda sezione della squadra mobile di Varese, evidenziano che l’indagato avrebbe toccato, inducendole a subire atti sessuali, alcune piccole frequentatrici di una piscina e avrebbe posto in essere atti di autoerotismo in loro presenza. Le tre piccole vittime sono state ascoltate dagli operatori, ai quali hanno confermato i fatti e dato la descrizione dell’uomo, così da permettere la sua successiva identificazione.

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Varese , che ha richiesto la misura, poi condivisa dal Gip .

L’uomo, privo di precedenti penali, con una regolare attività lavorativa e una situazione familiare stabile, è stato rintracciato nelle prime ore del mattino dell’altro ieri nella sua abitazione ed è stato così immediatamente dato esecuzione all’ordinanza. L’ultimo episodio risalirebbe a un anno fa. L’uomo frequentava la piscina in qualità di cliente, non lavorava nella struttura. Si tratta di un centro sportivo del nord della provincia che gli inquirenti non vogliono rendere identificabile. La struttura, infatti, è estranea alla vicenda.

Secondo quanto ricostruito il presunto pedofilo utilizzava proprio la piscina nel periodo estivo per adescare le sue vittime. Si avvicinava alle ragazzine più timide, quelle più timorose, che tendevano a restare isolate. Con fare paterno era gentile con loro. Le invitava a giocare, scherzava con le bambine. Sino a quando non riusciva ad isolarle in qualche angolo della struttura.

Lì iniziavano gli abusi che il cinquantaseienne chiamava “piccoli giochi”. C’erano le carezze, l’uomo toccava le bimbe, le invitava a toccarsi a loro volta mentre lui si masturbava. Una delle piccole si è confidata con la mamma. E sono partite le indagini. Gli agenti della Mobile hanno identificato altre due vittime. Alle bimbe l’uomo faceva giurare di non dire nulla. Quei “giochi” erano un segreto. E per garantirsi il silenzio prometteva loro regali di ogni genere.