«Lo sport disabili merita di più. Impianti da adeguare. Subito»

Lega Civica - Stefano Malerba a tu per tu con la presidente della Polha

– «Bisogna promuovere, sviluppare e coordinare iniziative sportive, ricreative, culturali e socio-sanitarie rivolte ai portatori di handicap». Questo il messaggio uscito dall’incontro – avvenuto ieri mattina – di con
, presidente dell’associazione Polha di Varese.
Il sabato del candidato che corre per la Lega Civica è iniziato a Masnago, nella sede di una realtà che dal 1982 promuove lo sport per atleti disabili. Polha è sul “campo” con attività come ginnastica, handbike, kayak, nuoto, sledge-hockey e tennis tavolo, ma il suo focus va ben oltre: l’associazione è infatti puntuale presenza in tutto ciò che tratta di handicap, nei tavoli di lavoro e nei convegni, nei forum, nelle scuole e nelle varie iniziative proposte dagli enti pubblici o da altre associazioni.

Il confronto con il candidato alla poltrona di sindaco della Città Giardino è stato definito «interessante ed aperto ai temi del mondo dei disabili e dello sport». «Abbiamo rilevato un gap importante e non tollerabile – ha detto Malerba – riguardo gli impianti sportivi della città, spesso non idonei ad accogliere atleti portatori di un handicap». Il wheelchair rugby è un esempio calzante di un’opportunità persa che sta molto a cuore a Malerba, presidente del Rugby Varese: «Nella nostra città non si è potuto dare il via al progetto di questa disciplina, in quanto nessuna palestra era idonea allo scopo» ha commentato l’esponente della Lega Civica.

Il futuro, quindi, passa attraverso un cambio di rotta: «È necessario che alcuni impianti vengano strutturati e pensati per accogliere anche attività di atleti disabili – ha continua Malerba – così come è fondamentale che venga garantita in favore di tali atleti la gratuità delle strutture».
Perché «se lo sport è fattore fisico e mentale, i disabili che praticano attività sportiva hanno una forza di volontà , determinazione e cultura agonistica che raramente si trovano in atleti normodotati».

Una via percorribile potrebbe essere anche quella di «promuovere l’integrazione tra società di atleti normodotati e disabili: una vicinanza tra loro porterebbe ad entrambi grandi vantaggi. I normodotati potrebbero avere un beneficio a livello mentale, mentre i disabili incontrerebbero la disponibilità di nuovi volontari».
Per significare il suo pensiero, Malerba ha consigliato a tutti la lettura del libro “Mi hanno regalato un sogno”, scritto da una delle più grandi sportive che Varese apprezzi, , amputata a tutti e quattro gli arti.
Il candidato-presidente conosce bene Bebe, la quale ha anche disegnato la maglia del minirugby della sua società. La chiosa è invece per la Polha: «Ci ha insegnato che conta l’abilità, non la disabilità. Io sostengo che una città solidale lo è quando chiunque può dire che “a Varese si sta bene”».