Uccise il marito a colpi di coltello: condannata a sette anni di carcere

Arriva la sentenza dopo il delitto che ha visto protagonista una coppia di Vergiate. Il legale: «Riconosciute le attenuanti, niente premeditazione. Pronti all’Appello»

– E’ stata condannata a sette anni di reclusione , la donna di 46 anni che due anni fa uccise a coltellate in Sardegna nella zona di Alghero, il marito di 52 anni. E’ stata esclusa la premeditazione e sono state concesse le attenuanti generiche e la provocazione. La coppia, che per diversi anni aveva vissuto a Vergiate, da qualche tempo si era trasferita ad Arsago Seprio, ma al tempo della tragedia si trovava in soggiorno vacanza in Sardegna.

Frequentavano la zona di Alghero per alcuni mesi all’anno. A settembre del 2014 la donna afferrò un coltello e uccise il marito mentre si trovavano in camera da letto. La figlia chiamò i soccorsi, ma per Girardi non c’era stato purtroppo nulla da fare. La donna, sotto choc, ammise le proprie responsabilità nel giro di pochi giorni raccontando il presunto clima di violenza psicologica nel quale avrebbe vissuto per anni. Il tribunale di Sassari che nella mattinata di ieri ha pronunciato la sentenza di colpevolezza ha tenuto conto di una serie di elementi che sono emersi durante il processo.

Lo ha sottolineato anche il legale che ha difeso la Gasperini: «E’ stata esclusa dal tribunale – ha confermato l’avvocato di Verbania, – la premeditazione che invece era stata confermata dalla Procura di Sassari al momento della richiesta della pena. E sono state concesse anche le attenuanti generiche, oltre alla provocazione. Vista l’imputazione, per la quale poteva essere previsto anche l’ergastolo, nel caso in cui fosse stata confermata la premeditazione, ritengo che si possa parlare di un buon risultato».

L’avvocato è pronto, però, a ricorrere in Appello: «A mio parere tuttavia – aggiunge il legale di Verbania – considerate le circostanze nelle quali si è verificato il delitto, è ancora troppo. Fra novanta giorni – aggiunge – vedremo le motivazioni della sentenza e poi valuteremo come impostare l’Appello. La signora, che a mio parere è un’altra vittima della vicenda, è un po’ provata, ma credo sia comprensibile». Poche settimane fa, al termine della requisitoria la Procura di Sassari chiese 9 anni e 4 mesi. Ieri non ci sono state ulteriori repliche prima della sentenza, ma il fatto che sia stata riconosciuta soprattutto la provocazione ha prodotto una riduzione della prima richiesta avanzata dalla Procura. Ieri in Sardegna c’era anche Roberta Gasperini che ha preso atto della condanna pronunciata dal tribunale. Poi è rientrata ad Arsago Seprio dove, in attesa dell’appello, proseguirà a scontare la propria pena ai domiciliare come sta facendo già da alcuni mesi.