Vongole giganti nel lago? Il Cnr studia un rimedio

ANGERA Uno studio europeo per contrastare la proliferazione delle conchiglie giganti del lago Maggiore. In realtà il progetto, che proprio in questi giorni l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi-Cnr di Verbania sta presentando per ricevere fondi dall’Unine Europea, è finalizzato alla identificazione e al contrasto dell’ingresso di tutte le specie aliene nel Maggiore.

Non solo i conchiglioni giganti appartenenti alla specie Aunodonta woodiana, originaria del sud-est asiatico, che stanno rapidamente invadendo i paesi europei e l’Italia e che negli ultimi tempi stanno  suscitando tanto interesse tra gli abitanti di Angera, che ne hanno rinvenute sulle sponde del lago esemplari di oltre 16 centimetri. «Le larve di questa specie – dice Nicoletta Riccardi del Cnr di Verbania – possono essere trasportate sia da imbarcazioni che da pesce usato per il ripopolamento.

L’affermazione degli anziani circa la presenza di questa specie nel lontano passato sono inesatte: in realtà gli anziani riferiscono la presenza di specie simili (native) del genere Anodonta. I gusci delle specie native assomigliano a quelli della specie aliena, ma generalmente non raggiungono dimensioni così elevate. La popolazione aliena attualmente presente nel lago Maggiore, non solo ad Angera, è composta da individui di taglia massima pari a circa 17 centimetri, corrispondenti a circa otto anni di età».

Il pericolo arriva da lontano e il Cnr si sta adoperando per contrastare il fenomeno: «La specie aliena ha una velocità di accrescimento e di riproduzione molto più elevata di quelle native – racconta l’esperta – la sopravvivenza delle quali è quindi fortemente minacciata». ì

b.melazzini

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