Con “Varese Cooking” In tavola il buono del territorio

Permettetemi di incominciare questa puntata di “Cucinando” con un ricordo personale che mi porta indietro nel tempo, al 18 marzo del 2011. Il giorno dopo le solenni celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano è arrivato in visita a Varese.

E io ho avuto il privilegio e l’onore di cucinare per la più alta carica dello stato nella splendida cornice di Villa Recalcati: è stato per me un bel riconoscimento e potete immaginare la mia emozione, ma anche la paura di non esser pronto o di sbagliare qualcosa… Ma ho potuto contare su consigli molto preziosi a partire da quelli di Simonetta Vaccari, all’epoca prefetto di Varese, che mi ha consigliato nella scelta delle porcellane, della cristalleria, delle tovaglie, dei particolari della tavola, insomma misure, forme e stile, scelti in modo perfetto.

L’allestimento del pranzo è incominciato nei mesi precedenti, trascorsi a contatto con i cerimonieri del Quirinale, molto attenti e preparati, veri maestri del ricevimento e del galateo. Questa collaborazione è stata fondamentale e mi ha permesso di dirigere una sinfonia coi sapori del territorio.

Giornate come quella passata a cucinare per Giorgio Napolitano ti fanno venire la voglia di fare sempre qualcosa di più per Varese e per la sua la cucina, ti fanno riflettere su tante cose

Per esempio: abbiamo eccellenti chef, ottimi prodotti realizzati con prodotti locali da produttori locali, ma non abbiamo un piatto con un’identità varesina, forse siamo tutti sempre troppo impegnati, forse il tempo a disposizione è poco, forse.

Sarebbe bello dare vita a questo sogno del “piatto tipico Varesino”, e un giorno ne ho parlato con un mio caro amico: Pippo Garofalo, che, nonostante si occupi di altro, si è mostrato interessato. Anzi mi ha detto: «Creiamo un’Officina delle Idee, che coinvolga ristoratori, produttori, privati interessati a realizzare l’idea, creiamo un’associazione che abbia come scopo principale la realizzazione di un piatto tipico Varesino (con la maiuscola) e non solo». Così ci siamo messi all’opera e abbiamo fondato Varese Cooking, associazione senza fini di lucro, che riunisce sotto un’unica bandiera produttori varesini, ristoratori e appassionati della cucina. Quali è la nostra missione?

La risposta è articolata. Innanzitutto dobbiamo promuovere il nostro lavoro creando ricette varesine per una cucina autoctona di eccellenza, promuovere le aziende agricole, la reperibilità dei prodotti locali e collaborare promuovendo di più il mercato interno.

Ma dobbiamo anche migliorare la qualità dell’offerta, mettendo ciascuno a disposizione di tutti le proprie esperienze e conoscenze, Varese Cooking può e deve essere l’Officina di nuove idee che possano darci soluzioni per un futuro diverso e migliore. Io penso che in questo momento di grave crisi Varese Cooking possa essere l’Officina di nuove idee capaci di darci soluzioni per un futuro diverso e migliore.

I segnali di crisi economica sono ormai evidenti a tutti, la globalizzazione ha portato profondi cambiamenti, il mondo occidentale deve rassegnarsi, come dice l’economista e filoso francese Serge Latouche, a una decrescita serena o deve reagire.

Varese Cooking non ha la presunzione di potere risolvere i problemi del mondo, la nostra associazione vuole solo essere accanto ai ristoratori e ai produttori della provincia di Varese per aiutarli a realizzare gli scopi prefissati. Abbiamo messo in cantiere alcune iniziative, abbiamo realizzato il sito dell’Associazione www.varesecooking.it, ma la nostra missione è creare una cucina varesina di eccellenza, coinvolgendo nel progetto, i produttori e i ristoratori ma anche le istituzioni: dalla Regione ai Comuni, dalla Provincia alla Camera di Commercio, senza dimenticare l’Agenzia del Turismo, le associazioni, tutte le scuole medie e superiori (non solo quelle alberghiere), gli alberghi, gli agriturismo, i bed and breakfast, i bar, i privati cittadini.

È necessario creare un rapporto di collaborazione con tutte le sedi dell’Università del Gusto e dell’Università dei Sapori. Mettere la cucina varesina a confronto con le cucine delle altre province e delle altre regioni italiane, in uno spirito di collaborazione costruttiva, che porti anche a scambi culturali ed operativi. Presentare, appena possibile, la cucina varesina in tutte le manifestazioni gastronomiche e turistiche nazionali ed internazionali e organizzare manifestazioni e iniziative proprie. Utilizzare tutti i mezzi di comunicazione per informare, comunicare e per essere sempre al fianco dei propri iscritti e dei propri sostenitori. Realizzare accordi con i più grandi Tour Operator per fare diventare Varese e il suo territorio meta stabile del turismo nazionale e internazionale.

Coinvolgere nell’associazione tutti gli operatori economici della provincia per fare insieme sistema. Eccovi servito il manifesto di Varese Cooking: le porte sono spalancate e vi aspetto a braccia aperte.

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