L’idea: rotonde in soccorso al caos

Viabilità - Una proposta per riqualificare la zona Piave-Milano-Trieste e ridurre il traffico dell’area stazioni

In un parcheggio a ridosso di una stazione e alle porte del centro storico, sarebbe ragionevole –dato il notevole transito di auto in entrata e uscita- che si pagasse a seconda del tempo di sosta effettivamente utilizzato. Non è così in quello delle Ferrovie dello Stato di piazzale Trieste, affidato in gestione alla Metropark di Roma. Lì anche se ti fermi per qualche minuto, sborsi per l’ora intera: un euro e cinquanta centesimi.

Se uno vi lascia la vettura per prenotare un biglietto del treno, fare due compere nei negozi della zona o qualche acquisto nel mercato di piazzale Kennedy che si tiene tre giorni alla settimana, è obbligato al salasso. Non ci sono infatti alternative praticabili: proprio nei giorni del mercato (lunedì, giovedì, sabato) di spazi lì intorno per collocare l’auto ce ne sono pochissimi.

In più, esiste il problema dell’uscita dal posteggio, che continua a rappresentare un calvario. La durata del verde al semaforo che dà sull’imbocco di viale Milano/piazzale Trieste è infatti molto breve, e gl’incolonnamenti risultano lunghi, specialmente nell’orario d’arrivo dei convogli che trasportano i pendolari.

Il problema viene segnalato da anni al Comune, risposte non ci sono mai state. Certo, la soluzione viabilistica non appare semplice, ma si è pensato almeno di studiarla? O si crede di poter continuare a lasciare un imbuto angusto per svuotare un’area di sosta capace di ospitare circa duecento stalli e spesso piena zeppa? E si ritiene, ancora oggi, di lasciare le cose come stanno nell’attesa che vada finalmente a compimento la trasformazione urbanistica della zona, come è nelle speranze generali?

Un’ipotesi da valutare, prima di deciderne a priori lo scarto, potrebbe essere quella -indicata in una recente conversazione da un architetto che preferisce mantenere l’anonimato- di creare due rotonde di ridotte dimensioni, una all’incrocio Piave-Medaglie d’oro-Orrigoni e l’altra poco più avanti, spostando di alcune decine di metri lo sbocco del parcheggio tra piazzale Kennedy e viale Milano. Una soluzione che, eliminando i semafori, agevolerebbe lo scorrimento del traffico e permetterebbe tra l’altro varianti di percorso oggi impossibili (per esempio da via Piave svoltare in via Medaglie d’oro)

o complicate (fare dietrofront da viale Milano, provenendo dalla stazione Nord, per poi imboccare la via Maspero). Non va dimenticato che per agevolare la soluzione -di costo assai limitato e di semplice esecuzione tecnica, pur se creerebbe ovviamente disagi alla circolazione durante i lavori- potrebbe essere ridotto lo spazio, metà a selciato e metà a verde (pochi arbusti di nessun pregio) che separa viale Milano da piazzale Trieste in prossimità dell’edificio di basso profilo dirimpetto al palazzone che ospita l’Associazione artigiani.

Naturalmente ci possono essere idee migliori e magari più velocemente praticabili.

L’importante è decidere di fare finalmente qualcosa invece di non fare assolutamente nulla come è accaduto in questi anni.n