Ortottisti, 70 anni al servizio della vista

Dalla prevenzione dell’ambliopia nei bambini alla riabilitazione negli adulti: una figura chiave, spesso invisibile, nella cura della salute visiva

Oggi, 2 giugno, si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’ortottista, figura chiave nel panorama sanitario dedicata alla prevenzione, diagnosi e riabilitazione dei disturbi visivi. In Italia quest’anno l’evento assume un significato particolare: si festeggia infatti il 70° anniversario della professione, istituita nel 1955 con il primo corso di studi avviato all’Università di Milano.

Gli ortottisti, specialisti in assistenza oftalmologica, sono professionisti sanitari che operano sia nel pubblico che nel privato. In Lombardia si contano circa 480 addetti, di cui oltre l’80% donne. In provincia di Varese, una quarantina sono iscritti all’Ordine delle professioni sanitarie e lavorano soprattutto nelle strutture di ASST Valle Olona e Sette Laghi.

Diagnosi precoce fin dall’infanzia

La prevenzione inizia da piccoli. L’ortottista si occupa in particolare della visione binoculare e di patologie come l’ambliopia (nota come “occhio pigro”), tipica dei bambini in età prescolare. È proprio in questa fase che la vista è più “plastica” e recuperabile. In zona Arcisate, ad esempio, si è da poco concluso un programma di screening nelle scuole primarie per individuare precocemente eventuali deficit visivi.

In ambito neonatale, gli ortottisti collaborano con i pediatri per l’individuazione della lucocoria (“pupilla bianca”), un possibile segno di gravi patologie oculari come retinoblastoma o cataratta congenita. «Un semplice controllo del riflesso rosso può fare la differenza» spiega Bernardino Aufiero, presidente della Commissione ALVO degli ortottisti dell’Ordine di Varese.

Non solo bambini: prevenzione anche per gli adulti

L’attività degli ortottisti è preziosa anche per la popolazione adulta. Uno degli esami più utili è la retinografia, fotografia del fondo oculare impiegata nella diagnosi precoce di complicanze oculari nei pazienti diabetici. L’ortottista affianca l’oculista anche in esami specialistici, dalla valutazione del campo visivo nei pazienti con glaucoma, alla topografia corneale, fino alla preparazione a trattamenti laser per miopia e strabismo.

Un ruolo rilevante è svolto anche nella riabilitazione visiva in caso di diplopia (visione doppia), dovuta spesso a paralisi oculari post-ictus o a disturbi endocrini. Qui l’ortottista identifica il muscolo danneggiato e aiuta a predisporre strumenti compensativi, come le lenti prismatiche, che migliorano la qualità della vita dei pazienti.

Una professione solida ma poco conosciuta

Il percorso formativo degli ortottisti è universitario, con un corso triennale a numero chiuso. In Lombardia i posti disponibili sono 40, distribuiti tra le università di Milano e Brescia. Nonostante le ottime prospettive occupazionali – la maggior parte dei laureati trova lavoro entro tre mesi – la professione fatica ancora a essere conosciuta: i posti disponibili restano spesso scoperti e i concorsi vanno deserti.

Informare e sensibilizzare: il ruolo nel territorio

Oltre all’attività clinica, gli ortottisti partecipano a iniziative di sensibilizzazione. A Sesto Calende, ad esempio, è stata organizzata una giornata di screening visivo con i Lions Club, dove si è parlato anche dell’impatto degli schermi digitali: «Studi recenti dimostrano che un uso prolungato può aumentare l’incidenza della miopia nei bambini» osserva Aufiero.

Tra le buone pratiche da promuovere, ci sono le cosiddette regole del 20-20-20: ogni 20 minuti di uso del computer, guardare per 20 secondi a una distanza di 20 piedi (circa 6 metri). Un consiglio semplice, ma efficace.

Una risorsa chiave per il futuro

Il messaggio che gli ortottisti vogliono lanciare oggi è chiaro: la professione merita maggiore visibilità. Come conclude Aufiero: «L’ortottista è un tecnico altamente specializzato, parte integrante del team oftalmologico. Prevenzione, diagnosi e riabilitazione visiva passano anche – e soprattutto – dal nostro lavoro».

In occasione della Giornata Mondiale e del 70° anniversario in Italia, la figura dell’ortottista si conferma un pilastro silenzioso ma indispensabile per la salute visiva di adulti e bambini.