Cosentino a Palermo per onorare Borsellino: “Sia un esempio per la politica oggi senza valori”

Il Consigliere regionale varesino di "Lombardia Ideale - Fontana Presidente" alla fiaccolata dedicata alla memoria del giudice simbolo della lotta alla mafia a 30 anni dalla strage di via D'Amelio. Poi l'omaggio alla tomba: "Un dovere morale e una spinta per andare avanti nella mia azione, senza abbassare la testa"

PALERMO – Non ha voluto mancare nemmeno quest’anno, soprattutto quest’anno. Giacomo Cosentino, Consigliere Regionale di “Lombardia Ideale – Fontana Presidente, ha partecipato ieri sera alla fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino, nel trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio e ha reso omaggio questa mattina alla tomba del magistrato barbaramente assassinato il 19 luglio 1992.

Cosentino, che era accompagnato dal sindaco di Besano, Leslie Mulas, del suo stesso movimento civico, è molto legato alla figura di Borsellino e da diversi anni si reca a Palermo per omaggiare quello che ritiene un punto di riferimento da quando, giovanissimo, ha iniziato a fare politica. Una politica approcciata con lo stesso spirito di quei ragazzi, di quella comunità di giovani o che tali erano 30 anni fa, che ogni anno tengono alte quelle fiaccole nel nome di Paolo. Sì, “Paolo vive“, come fosse stato e fosse ancora uno di loro. Perché lo era, eccome.

È sempre emozionante venire a Palermo per rendere onore a Paolo Borsellino“, commenta il Consigliere lombardo, che non nasconde qualcosa di profondo. “Per me, oltre a essere un dovere morale – spiega -, è un’occasione per raccogliere in tutta umiltà l’eredità morale di un gigante della storia nazionale. Sento che questo mi dà la forza per andare avanti nella mia azione politica senza abbassare la testa”.

Quindi l’esponente regionale varesino allarga il discorso ai colleghi di ogni livello e lo fa con un richiamo forte. “Buona parte della classe politica italiana – dice Cosentino – oggi è priva di idee e di riferimenti valoriali e, quindi, il coraggio di Borsellino deve essere da stimolo per fare attività di formazione culturale e morale, altrimenti si rischia che l’agenda delle cariche istituzionali e politiche sia sempre e solo finalizzata  a soddisfare gli interessi di pochi. L’esatto contrario di ciò che Borsellino incarnava”.