«Così Pedemontana ci porta solo disagi»

È già polemica sull’autostrada fresca di apertura: «Compensazioni fantasma e strategie precarie. Si va avanti alla giornata devastando il territorio»

Pedemontana, il piatto del territorio per ora piange. L’indignazione dei sindaci della Valle Olona, tagliata in due dalla striscia d’asfalto della Cassano Magnago-Lomazzo: «Territorio devastato senza alcuna certezza che l’autostrada arriverà a compimento». E le opere di compensazione sono al palo: interventi da milioni di euro rimasti per ora solo sulla carta.
Il sindaco di Solbiate Olona , presente al taglio del nastro del mega-infrastruttura, non nasconde la sua indignazione per come si sta sviluppando il progetto di Pedemontana.

«Il punto – dice – è che per spostare una tegola dal tetto di un edificio pubblico noi sindaci dobbiamo avere obbligatoriamente la copertura finanziaria dell’intera opera prima di mettere a punto il progetto esecutivo. Mentre qui si sta realizzando un’opera di queste dimensioni senza alcun tipo di copertura finanziaria. Si vive alla giornata, aprendo un tratto di autostrada nella speranza che i cantieri procedano e i soldi arrivino».
Eppure il territorio ha mostrato grande responsabilità

fino ad ora, ma senza ottenere in cambio quello che era stato promesso: «I nostri cittadini hanno accettato notevoli sacrifici nella consapevolezza che si stava realizzando un’opera di interesse nazionale – sostiene il sindaco Melis – Ma ad oggi il collegamento tra Cassano Magnago e Lomazzo non è realmente di interesse nazionale. O meglio, lo è solo formalmente, perché mettendo in collegamento due autostrade ha ricevuto la dichiarazione di interesse nazionale. Ma è stato fatto solo il minimo indispensabile. Anche noi amministratori locali abbiamo garantito in tutto e per tutto collaborazione, senza opporre dei “no” a prescindere, per far sì che il cantiere avanzasse spedito. Ma le opere compensative per cui ci eravamo accordati non sono mai partite».

Si tratta di quegli interventi di mitigazione che ancora attendono la luce: si parla di una dozzina di milioni di euro tra le province di Varese e Como, briciole per un’opera che finora è costata (tra la tratta A di Pedemontana e le due tangenziali) ben 930 milioni di euro, in gran parte pubblici.
Anche l’ex sindaco di Gorla Minore (già rappresentante del territorio nei tavoli di trattativa con Pedemontana e Regione) , oggi assessore ai Lavori pubblici, non nasconde scetticismo e delusione: «Abbiamo fatto dei sacrifici e attendiamo le compensazioni, già concordate e in attesa della firma della convenzione – spiega, ricordando tra l’altro le lungaggini legate all’assurda pretesa di Pedemontana di una fidejussione dei Comuni sulle opere da realizzare – L’attraversamento est-ovest è importante, anche per sgravare dalla Sp 21 il traffico verso Malpensa e la nostra zona industriale, ma Pedemontana non deve fermarsi qui. Se non arriva a Bergamo c’è il rischio che sia un’opera inutile». E a quel punto chi lo dice ai cittadini che hanno sacrificato le loro proprietà?