Dengue, Cominelli e Astuti: “Regione in ritardo su prevenzione e comunicazione”

I consiglieri regionali del PD hanno depositato una mozione per chiedere a Regione azioni concrete e veloci

“Con l’aumento esponenziale dei casi di Dengue in Sud America, è concreto il rischio che il virus arrivi in Italia già nelle prossime settimane. Per scongiurare la diffusione della malattia serve fare prevenzione e disinfestazioni, in sinergia con gli Enti locali, e occorre programmare una campagna di informazione massiccia alla popolazione. Ma Regione Lombardia latita su tutti i fronti”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del PD Miriam Cominelli e Samuele Astuti, che stamattina hanno depositato una mozione per chiedere a Regione azioni concrete e veloci.

“L’Organizzazione mondiale della sanità ha segnalato un aumento globale dei casi di Dengue, anche a causa dell’aumento della temperatura legato al cambiamento climatico – sottolinea la Consigliera regionale PD Miriam Cominelli – La Lombardia, che lo scorso anno ha registrato una cinquantina di casi autoctoni, è un’area geografica colonizzata dalla zanzara tigre, un vettore in grado di trasmettere il virus. È del tutto evidente che da queste premesse si può innescare una trasmissione locale che potrebbe costituire un grande problema, dal momento che la malattia in un caso su venti è grave. Per questo occorre un surplus di attenzione rispetto ad altri territori, per questo serve una risposta energica da parte della Regione. L’Assessore Bertolaso, in risposta alla nostra scorsa interrogazione, ha annunciato che saranno attivati interventi di screening e intensificata la sorveglianza. È stata anche annunciata una campagna di sensibilizzazione, ma ad oggi non è ancora avviata”.

“In Lombardia è necessario intervenire prontamente quando si manifestino casi di Dengue, tenendo conto che è fondamentale l’identificazione precoce – continua il Consigliere regionale PD Samuele Astuti – La patologia è spesso asintomatica ma rimane un’infezione virale che può causare debolezza per molto tempo. Inoltre, essendo un virus da febbre emorragica, sviluppa la forma grave dalla seconda infezione e quindi il vaccino è fortemente consigliato a che ha già avuto la malattia in passato.
Regione deve puntare su prevenzione,

comunicazione e vaccini.
Le vaccinazioni sono disponibili da qualche mese – prevedono circa tre mesi di distanza tra primo e secondo richiamo – e sono gratuite per chi ha già avuto un primo caso autoctono, mentre per i viaggiatori a rischio sono a pagamento (circa 100 euro). Crediamo che si debba modificare questo approccio e garantire adeguata disponibilità delle dosi di vaccini, riducendo il costo degli stessi per chi non ha diritto all’esenzione della spesa e garantendo la gratuità a chiunque sia infetto, indipendentemente dal luogo in cui è avvenuta l’infezione”.