Dipendente aggredisce il capo a calci e pugni. Il manager varesino ora si trova in coma

L’uomo, un 57enne, era stato convocato per un richiamo. L’accusa nei suoi confronti è tentato omicidio

– Picchia il suo capo in azienda durante una lite: la vittima è in coma. L’allucinante aggressione è avvenuta intorno alle 7 dell’altro ieri nella storica sede della Stie a San Vittore Olona (l’amministrazione centrale dell’azienda di trasporto pubblico che svolge servizio di trasporto urbano e extraurbano nell’altomilanese e nel basso varesotto è a Lodi).

Il dipendente, un addetto alla biglietteria di 57 anni, da 27 anni in azienda, era stato convocato dal suo superiore, 53 anni, manager varesino estremamente stimato, per discutere di una mancanza lavorativa. Pare che il funzionario dovesse consegnare al dipendente una lettera di richiamo per il mancato rispetto degli orari lavorativi. Il cinquantasettenne era stato convocato, da quanto si apprende, per dare la propria versione dell’accaduto. Quello che il funzionario cercava era il confronto con il sottoposto.

Che invece, stando a quanto accertato finora dai carabinieri della compagnia di Legnano, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio Eugenio Furno, non ha minimamente preso in considerazione la possibilità di dialogo. È entrato diretto nell’ufficio del superiore e lo ha aggredito. Il cinquantasettenne avrebbe iniziato a gridare, cercando la lite. Poi, al culmine del diverbio, si sarebbe lanciato come una furia contro il cinquantatreenne. Lo ha prima preso a pugni in faccia, colpendolo alla testa, al torace. Poi, quando il cinquantatreenne è caduto a terra sotto la gragnuola di colpi, ha continuato a infierire colpendo la vittima con calci potenti.

Nella caduta il dirigente ha battuto violentemente la testa e ha riportato fratture al volto ed è in coma indotto. Le prossime ore saranno decisive per il decorso post-traumatico: ugualmente importanti saranno gli accertamenti neurologici cui verrà sottoposto. Inspiegabile il comportamento tenuto dall’aggressore. Non è chiaro se il cinquantasettenne avesse altri motivi d’astio nei confronti del superiore, ma se così fosse nessuno dei colleghi ne è a conoscenza. A interrompere il violento pestaggio sono stati gli altri dipendenti che, richiamati dal trambusto sono intervenuti prestando soccorso al cinquantatreenne. L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Il cinquantasettenne è stato invece fermato e arrestato con l’accusa di tentato omicidio dai carabinieri della stazione di Cerro Maggiore. L’aggressione ha lasciato allibiti gli altri dipendenti che adesso sono estremamente preoccupati per la salute del funzionario. «Siamo esterrefatti per ciò che è successo nell’ufficio di San Vittore Olona – dicono dalla direzione generale Stie di Lodi -, un atto di follia che in un attimo ha distrutto due famiglie perbene, da tanti anni al servizio della nostra società».

La violenza dell’accaduto ha scosso tutti. L’aggressore, che lavora in Stie da 27 anni, non aveva mai mostrato comportamenti violenti. E il funzionario, che in azienda lavora da dieci anni, è stimato da tutti proprio per la sua capacità di ascoltare i collaboratori e di cercare sempre di tenere conto di proposte o esigenze particolari segnalate dal personale