Equitalia, un addio annunciato Poche certezze e nessun rimpianto

Equitalia addio, senza troppi rimpianti. Il 31 dicembre scade l’ennesima proroga al mantenimento del servizio di riscossione dei tributi e delle multe in carico ad Equitalia, ma i piccoli Comuni sono pronti a divorziare dall’odiatissimo ente guidato da . «Ma a Roma decidano cosa fare» l’appello dei sindaci rimasti nel “limbo”. Eppure chi se ne è già liberato fa notare che «si va avanti bene anche senza».

Di proroga in proroga

La riscossione dei tributi locali da parte di Equitalia avrebbe dovuto concludersi entro il 31 dicembre 2013, ma già si parla di una quarta proroga, mentre Il Sole 24 Ore stima circa 6mila piccoli comuni sotto i cinquemila abitanti nel caos per il passaggio alla gestione associata delle funzioni fondamentali, che dovrebbe scattare dal primo gennaio del prossimo anno. Inclusa la parte significativa della riscossione delle entrate.

Un altro elemento di incertezza per gli enti locali, come conferma il presidente di Anci Lombardia : «La questione è complessa, e siamo in attesa di risposte certe da Roma». Attendono anche i cittadini, che tendono a cadere nel panico quando nella cassetta della posta spuntano le temutissime cartelle dell’agenzia di riscossione pubblica, che dal 2005 opera per conto delle amministrazioni locali e centrali. Sia per la riscossione ordinaria dei tributi che per quella “coattiva”, ovvero multe e tasse non pagate, l’aspetto che fa più paura ai cittadini.

I sindaci non sanno ancora che pesci pigliare. «C’è molta confusione sull’argomento – ammette , primo cittadino di Casale Litta – quando si saprà come muoversi decideremo se mantenere Equitalia oppure come effettuare le pratiche di riscossione, ma come al solito non ci facilitano la vita, vedi il caso della Tarsu ripristinata all’ultimo istante.

Mi stupisco anche che l’Anci possa ridursi ad essere così inascoltata dal governo. Ecco perché auspicherei gesti forti ed eclatanti, come la riconsegna delle fasce tricolori, perché ormai non siamo più in condizione di operare».

Nel limbo anche sindaco di Arsago Seprio: «Il contratto con Equitalia è in vigore fino al 31 dicembre: se salterà ci adegueremo ma di certo non ci stracceremo le vesti, visto che la gestione del servizio effettuata da questo ente, che provoca polemiche a non finire, non dipende da noi».

Arsago potrebbe comunque valutare la dismissione di Equitalia anche se ci sarà la proroga: «In questa fase stiamo valutando se conviene gestire la riscossione in proprio o metterla a gara, aspettiamo di capire se decideranno di prorogare la scadenza, ma potremmo comunque uscire dal contratto».

Eppure in molti piccoli comuni della nostra provincia Equitalia è già stata messa alla porta, e a quanto pare senza troppi rimpianti. «Non ci serviamo più di Equitalia, ma abbiamo affidato il servizio ad un’altra società esterna – fa sapere , sindaco di Solbiate Arno – abbiamo provveduto in tempi non sospetti, prima che ci venisse imposta la scadenza dall’alto». Si vive bene anche senza l’ente di riscossione pubblico: «D’altra parte non siamo un Comune “multaiolo”, visto che nel nostro bilancio ci sono appena tremila euro all’anno di contravvenzioni al codice della strada» spiega Marco Riganti.

In molti si sono liberati di Equitalia. «Già da diversi anni la riscossione viene gestita internamente, senza fare ricorso ad Equitalia» fa sapere il sindaco di Daverio . «Stiamo bene così, e questa ennesima incertezza normativa non ci tocca». È la stessa scelta che ha fatto già da tempo, ad esempio, il Comune di Morazzone, che aveva suscitato scalpore un anno fa con lo slogan “Equitalia raus”, esternalizzando la riscossione delle multe ad una società esterna. «Si sta bene senza Equitalia» dichiara il sindaco Matteo Bianchi.

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