Haitink e Perahia portano Schumann all’Auditorium del Lac di Lugano

Il direttore d’orchestra olandese e il pianista statunitense si ritroveranno mercoledì 18 novembre alle 20.30

LUGANO – Di e si ricordano le affascinanti interpretazioni dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, incisi integralmente negli anni Ottanta con l’Orchestra del di Amsterdam.
Il direttore d’orchestra olandese e il pianista statunitense si ritroveranno mercoledì 18 novembre alle 20.30 all’ in un programma tutto schumanniano che comprenderà l’ “Ouverture da “Manfred” op. 115, il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54 e la Sinfonia n. 2 in do maggiore op.

61.
Domani, invece, Haitink, sempre alla testa della Chamber Orchestra of Europe, dirigerà la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 “Primavera” e la Sinfonia n. 4 in re minore op. 120, oltre al Concerto per violoncello e orchestra in la minore, op. 129, con un solista d’eccezione, il violoncellista francese Gautier Capuçon. Un mini ciclo schumanniano che conferma la predilezione del : «Dirigo Schumann per il mio piacere personale e sono contento se altri ne traggono a loro volta piacere»,, che trascorre in Svizzera parte della sua vita, e sarà tra l’altro a Milano, al , il prossimo febbraio. Nato ad Amsterdam, violinista in orchestra, debuttò nel 1956 alla testa della , per diventarne poi direttore principale fino al 1988. Musicista della generazione degli Abbado e dei Mehta, nella sua lunghissima carriera , tra cui la Staatskapelle di Dresda, i Berliner Philharmoniker, la Chicago e la Boston Symphony, e ha al suo attivo decine di registrazioni in disco. Il trentaquattrenne violoncellista Gautier Capuçon, invece, è uno dei più limpidi talenti espressi negli ultimi anni: collaboratore di importanti solisti come Martha Argerich, Daniel Barenboim o Hélène Grimaud, passa senza difficoltà dal repertorio classico al contemporaneo.
e inglese di adozione, è tra i pianisti più noti a livello mondiale, capace di lasciare in disco registrazioni memorabili, come i
con la English Chamber Orchestra e, alla fine degli anni ’90 – al ritorno sulle scene concertistiche dopo una serie di interventi chirurgici al pollice – le “Variazioni Goldberg” di , autore di cui è riconosciuto tra i massimi interpreti, oltre agli Studi di Chopin. Il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54 di Robert Schumann, che Perahia eseguirà mercoledì, fu composto tra il 1841 e il 1845 ed eseguito in prima assoluta a Dresda l’8 dicembre 1945 con Clara Wieck Schumann come solista. «Una via di mezzo tra la sinfonia, il concerto e la sonata grande», come lo definì lo stesso autore, il Concerto – spesso abbinato nei dischi a quello di Grieg, scritto nella medesima tonalità – è dedicato all’amico direttore d’orchestra Ferdinand Hiller ed è una delle opere più dense di Schumann, di grande vena melodica e sonorità trionfanti.

Il pianista statunitense Murray Perahia

Il pianista statunitense Murray Perahia