Operazione antidroga nei boschi del Saronnese, smantellati bivacchi e ritrovate armi

Dopo l'episodio di cronaca avvenuto a di Uboldo, che ha visto il ferimento di un nordafricano per un presunto regolamento di conti, la risposta dei Carabinieri per bonificare il territorio dalla presenza dei pusher

Non si ferma l’attività delle forze dell’ordine per contrastare lo spaccio di droga nei boschi del varesotto. Stamattina all’alba impegnati cinquanta carabinieri della compagnia di Saronno con il supporto due unità cinofile per la ricerca di sostanze stupefacenti, un elicottero dell’Elinucleo carabinieri di Orio al Serio con il supporto degli agenti della polizia locale di Uboldo e Origgio. La zona battuta dai militari è stata infatti quella compresa tra i comuni di Uboldo, Rescaldina e Cerro Maggiore.

L’area in questione è ritenuta punto di riferimento per tossicodipendenti poiché considerata una grande piazza di spaccio nonché rifugio ritenuto sicuro dalle organizzazioni criminali dei pusher. Oltre ai diversi ferimenti con colpi di arma da fuoco che si sono verificati nell’area, di cui uno appena appena due settimane fa verosimilmente per contese nell’ambito dell’attività di spaccio, numerose sono state le segnalazioni di cittadini che durante le passeggiate lungo quei sentieri sono stati minacciati e costretti ad allontanarsi. Diverse anche le segnalazioni di uomini con al seguito armi da fuoco visti aggirarsi lungo il perimetro dell’area. nei mesi precedenti decine di persone sono state segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, controllati e sorpresi in posti di controllo appositamente predisposti in zona dopo aver acquistato la dose di droga.

(immagine di repertorio)

I militari nel corso della perlustrazione hanno individuato e smantellato diversi accampamenti rudimentali, utilizzati da spacciatori come punto d’appoggio e realizzati nelle zone più fitte della boscaglia, recuperando alcuni machete e batterie delle automobili che generalmente vengono utilizzate per ricaricare i telefoni cellulari.

Diverse porzioni di area boschiva sono state inoltre ispezionate con l’ausilio di circa 20 operatori dotati di metal detector, al fine di scongiurare la possibile presenza di armi da fuoco nascoste nelle cavità del terreno. Il servizio ha permesso anche di aggiornare la mappatura della vasta area censendo i punti di bivacco degli spacciatori e i sentieri percorribili, con ogni possibile via di fuga: questo renderà più agevole nel quotidiano sia il controllo dell’area che di eventuali acquirenti che dovessero giungere in zona per rifornirsi di sostanze stupefacenti.