Quiete dopo la tempesta «Varese, ora usa la testa»

Tony Cappellari: «Batosta pericolosa, ma la squadra è ben diretta». Antonio Franzi: «Daniel fragile nelle difficoltà». E per ora resta qui

In gruppo, come ogni giorno, a lavorare agli ordini di Gianmarco Pozzecco. Quello di Ed Daniel è stato un martedì come tutti gli altri, nonostante i fischi incassati domenica, il processo alla squadra che inevitabilmente lo vede fra i primi imputati e le voci a proposito di un taglio immediato, smentite, perlomeno al momento, dai fatti.
«Chi vuole giocare deve allenarsi» commentava ieri in serata il general manager, Cecco Vescovi, e in effetti la dirigenza biancorossa pare non essersi ancora mossa concretamente nella direzione più drastica. Procede nell’ottica di una valutazione più attenta della reazione di tutto il gruppo allo choc del ko subito contro Pesaro, ma anche delle opportunità che il mercato potrebbe eventualmente offrire.

Lo sguardo intanto è già rivolto alla gara di domenica contro la lanciatissima Reggio Emilia, con Kristjan Kangur che ieri ha svolto solamente pesi al mattino e allenamento in piscina nel pomeriggio. «E probabilmente, il martedì, il suo programma sarà sempre questo, per agevolare il recupero post partita», fa sapere il team manager, Max Ferraiuolo.
«Una batosta pesante come quella subita contro Pesaro potrebbe rivelarsi difficile da superare da un punto di vista mentale –

fa notare un personaggio di infinita esperienza come Tony Cappellari, in passato grande dirigente varesino e non solo – Le condizioni inevitabilmente non ottimali di Kangur e l’assenza di Diawara rischiano di farsi sentire, anche se la squadra mi sembra ben diretta in panchina dal coach: la mancanza di continuità può essere un fattore fisico, dipendente più dall’allenamento che non dalla gestione della partita».
Una necessità, quella di lavorare ancora di più e meglio, ribadita più volte dalla stessa dirigenza biancorossa. «Dalla quale forse, in alcune circostanze, sarebbe lecito aspettarsi maggiore univocità nelle prese di posizione», aggiunge Cappellari.

«Lo sport, per sua natura, tende a esasperare emozioni, situazioni e rapporti, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto, come sta accadendo alla Openjobmetis – analizza Antonio Franzi, firma varesina della Gazzetta dello Sport – È chiaro che qualche errore è stato effettivamente commesso, ma trovo difficilissimo indicare con chiarezza le mosse sbagliate, perché quello a disposizione di Gianmarco Pozzecco è un gruppo che dal punto di vista tecnico vale molto più di quanto dica la classifica».
E, del resto, dallo stesso Daniel era lecito attendersi riscontri diversi: «Doveva essere un elemento cardine della squadra, scelto anche e soprattutto per la sua rapidità di piedi, che poteva farne un pilastro della difesa – aggiunge Franzi – Purtroppo ha dimostrato incapacità di reagire emotivamente alle difficoltà, e questo è accaduto anche contro Pesaro, dopo una partenza incoraggiante».