Rapinatori sul confine in attesa delle telecamere

In attesa della videosorveglianza si conferma caldissima la frontiera tra Ticino e Varesotto. Giovedì sera, infatti, è stata portata avanti l’ennesima rapina ai danni di una stazione di servizio. Obiettivo il distributore di via Cantonale a Ponte Cremenaga. Assaltato intorno alle venti. In azione, secondo quanto riferisce la Polizia cantonale, due uomini, di cui uno armato di pistola. I due sono entrati nella stazione di servizio facendosi consegnare, dalla commessa, il denaro in cassa. Per poi darsi alla fuga verso l’Italia a bordo di una vettura non meglio identificata.

E riportando d’attualità l’esigenza di un presidio, almeno tecnologico, ai valichi minori attualmente non presidiati. Scatta così il conto alla rovescia per la telecamere speciali. Operative da marzo. Inizialmente saranno installate ai valichi di Ponte Cremenaga, Porto Ceresio, Fornasette e Zenna-Dirinella. Poi seguiranno gli altri: da Clivio a Ligornetto sino a Palone, sulla strada che collega Sessa con Dumenza, vicino a Luino. Questi punti di confine secondari potranno presto beneficiare di telecamere la cui funzione anticrimine, nelle zone doganali non presidiate, sorveglierà sia la parte ticinese che quella italiana. Le spese saranno a carico dei fondi governativi al quale vanno aggiunti i contributi dei comuni frontalieri e della provincia di Varese. L’accordo, che prevedeva l’installazione di diversi occhi elettronici in queste aree spesso incustodite, era già stato firmato tre anni fa sotto il nome di “Patto per la sicurezza dei laghi”, ma le difficoltà nel trovare i 300mila euro avevano rallentato, fino ad ora, il progetto.

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