Sgominata rete dello spaccio in Lombardia: due gruppi criminali, operavano anche nel Varesotto

La Guardia di Finanza di Milano arresta 11 persone e sequestra 12 chili di cocaina e hashish, 50 mila euro in contanti, una pistola Beretta calibro 22 senza numero di matricola con 28 cartucce e tre auto. Altre sette denunciate, Bande di nordafricani e italiani attive in diverse province

MILANO – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano hanno concluso una complessa attività di polizia giudiziaria antidroga che ha permesso di individuare due diversi gruppi criminali, uno di origine italiana e l’altro di estrazione nordafricana, dediti all’approvvigionamento e allo spaccio di ingenti quantitativi di cocaina e hashish operanti prevalentemente nelle province di Milano, Monza Brianza, Varese, Como e Bergamo.

Dodici chili di cocaina sequestrati

Due anni anni di indagini

Le indagini, avviate nel luglio del 2020 a seguito dell’arresto di un piccolo spacciatore padernese, hanno permesso, attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e pedinamenti, di risalire la “catena” di approvvigionamento della sostanza stupefacente fino a individuare i responsabili del sodalizio criminale, due fratelli di origine marocchina orbitanti tra le province di Milano e Bergamo, che negli anni avevano intessuto una fitta rete di contatti e legami, tanto da divenire punto di riferimento per le piazze di spaccio dell’hinterland meneghino e bergamasco.

Elevato spessore criminale

L’elevato spessore criminale dell’organizzazione individuata dai militari delle Compagnia di Paderno Dugnano e Gorgonzola è stato chiaro sin dalle prime investigazioni: i trafficanti, infatti, non solo hanno sempre tenuto un comportamento guardingo, parlando in codice e fissando incontri per l’acquisto e la vendita della droga in posti sempre diversi e appartati, ma erano anche soliti cambiare frequentemente veicoli, alloggi, numeri di telefono, mai a loro intestati, e nascondere la sostanza stupefacente e il denaro provento dello spaccio in luoghi a loro avviso “insospettabili” come doppi fondi creati ad hoc all’interno di autovetture, nell’intercapedine dei sanitari o nelle camerette dei figli. 

Tutti espedienti che, comunque, non sono serviti a impedire che gli indagati fossero assicurati alla giustizia, nonostante il tentativo di darsi alla fuga attraverso la forzatura di un posto di controllo, nel corso del quale oltre a danneggiare autovetture hanno ferito anche i militari che li stavano arrestando.

Undici arrestati, sette denunciati, due stranieri irregolari

L’attività svolta, sotto il costante e continuo coordinamento della Procura dalla Repubblica di Milano, ha consentito l’arresto di 11 soggetti, la denuncia di altri sette per detenzione di sostanze stupefacenti, il sequestro di circa 12 chilogrammi di cocaina e hashish, 50 mila euro in contanti, una pistola Beretta calibro 22 senza numero di matricola con 28 cartucce e tre auto. Due arrestati inoltre sono risultati in condizione di clandestinità sul territorio nazionale, senza fissa dimora e nessuna fonte lecita di guadagno. Contestualmente, è stato individuato e sgominato un altro sodalizio criminale composto da soggetti di nazionalità italiana operanti prevalentemente nell’hinterland milanese e brianzolo che, seppur di entità meno rilevante in termini di quantità di stupefacente trattato, aveva comunque creato una fitta rete di spaccio al dettaglio di cocaina.