Sui muri di Casale Litta minacce a CasaPound

CASALE LITTA Scritte intimidatorie sui muri di Bernate contro il coordinatore provinciale di CasaPound Italia Varese, Gabriele Bardelli. Anche la provincia di Varese finisce nel vortice delle sgradevoli azioni di intimidazione, registrate nelle ultime 24 ore, contro CasaPound, il centro sociale di estrema destra nato a Roma il 26 dicembre 2003.

Nelle ultime 24 ore, oltre ai fatti di Casale Litta, si sono verificati in Lombardia diversi episodi sgradevoli: due bombe carta esplose nella notte e altre scritte minacciose sotto casa di alcuni giovanissimi militanti del movimento a Cremona. A Bernate, frazione di Casale Litta, sono comparse almeno quattro scritte contro Bardelli. Messaggi ingiuriosi e altamente minacciosi: da «Bardelli e Iannone appesi al lampione» a «Bardelli fascista» fino a «CasaPound nazisti». Scritte intimidatorie con le quali sono stati imbrattati i muri della piazzetta, la serranda di un garage e persino la chiesa della frazione. «È scandaloso – ripete una donna davanti alle scritte – che a qualcuno venga in mente di scrivere sui muri di un paese tutti questi insulti verso una persona. Non è tollerabile. Come si può pensare di sporcare anche il muro di una chiesa per offendere e minacciare qualcuno?».

È un paese solidale con Bardelli e nel contempo profondamente dispiaciuto per le scritte comparse nelle ultime ore. «Quanto è avvenuto nelle ultime ore nella nostra regione – sottolinea il responsabile regionale di Casa Pound, Mario Arioli – testimonia il clima sempre più teso alimentato ad arte nei confronti di Cpi da chi punta a fare della nostra associazione un capro espiatorio per sviare l’attenzione da altri e più reali problemi. Lo sappiamo, c’è sempre qualche sconsiderato che, più o meno consapevolmente, presta il braccio a simili operazioni. Ma la caccia alle streghe scatenata ultimamente nei confronti del nostro movimento non fa altro che incoraggiarli e aumentare la loro consapevolezza di impunità. Auspichiamo perciò che le istituzioni sappiano essere abbastanza “democratiche” da prendere le distanze da tutto questo e da condannare la violenza da qualunque parte provenga».

b.melazzini

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