Un tiro non basta per salvarsi

Troppe assenze e nessuna occasione: lo spareggio salvezza con il Pordenone è una mezza delusione. Gli ospiti colpiscono una traversa dopo un pasticcio di Pisani. L’ultimo posto vuole dire serie D

Pro Patria


(3-4-1-2):
Melillo; Zaro, Lamorte, Pisani; Arati, Calzi, Giorno (37’ st. Bovi), Panizzi (33’ st. Casolla); D’ Errico; Baclet, Serafini. A disp: Perilli, Romeo, Candiso, Terrani, Brunori. All. Montanari.


(3-5-1-1):
Careri; Salvatori, Placido,Fissore; Panzeri (5’ st. Rosania, Maracchi, Mattielig, Migliorini,Bertolucci; Franchini (45’ st. Gatto); Ravasi (19’ st. Simoncelli). A disp: Bazzichetto, Fortunato, Ghinassi, Buratto. All. Rossitto.


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Melidoni di Frattamaggiore.


Spettatori 900 circa: paganti 349, abbonati 474, incasso 2.433 €. Calci d’angolo 3-2. Ammoniti Maracchi, Panzeri, D’Errico, Pisani, Rosania. Recupero: pt. 3’, st. 3’.

Doveva vincere la Pro Patria per tenere accesa la fiammella della speranza salvezza. Non ce l’ha fatta a battere il Pordenone che non ha rischiato nulla. Anzi, la squadra friulana ha creato l’azione più pericolosa colpendo la traversa nel secondo tempo.

Va anche detto che la Pro si è presentata alla partita più importante della stagione decimata negli uomini per le squalifiche dei due terzini titolari (Taino e Guglielmotti), di Botturi (infortunato) e anche con giocatori non al meglio tanto che Montanari ha portato Candido in panchina per onore di forma.
Ne è venuta fuori una prestazione incolore in cui il gioco è consistito in lanci lunghi, manna per i difensori ospiti. In novanta minuti la Pro non è

mai riuscita a liberare un proprio giocatore davanti alla porta di Careri. Non ha rischiato, se non appunto su una disattenzione di Pisani, però ormai è diventata una squadra avara nella costruzione del gioco.
Primo tempo che viaggia senza particolari emozioni fino al 32’ quando Serafini sferra un sinistro dal limite dell’area su appoggio di testa di Baclet ben imbeccato da Zaro. Il pallone sfiora il palo alla destra di Careri. Ci prova nel finale di tempo ancora la Pro con un duetto fra Serafini e Baclet: il destro del francese finisce alto.
Il Pordenone ha badato a contenere senza difficoltà assestandosi nella propria metà campo, cercando di chiudere ogni varco e usando anche mezzi poco ortodossi. Vani i tentativi di prodursi in qualche contropiede da parte dei ramarri.

Il secondo tempo inizia con un brivido dalle parti di Melillo. Placido lavora una palla sulla destra e mette al centro un pericoloso cross sul quale Maracchi impatta male a pochi passi dal portiere tigrotto. E al 14’ Pisani pasticcia al limite dell’area consentendo a Ravasi di presentarsi solo davanti a Melillo, ma, fortunatamente per la Pro, il suo sinistro colpisce la traversa.
Tutto il resto della ripresa i tigrotti lo giocano nella metà campo friulana, ma senza creare alcuna occasione da rete. Il primo vero tiro della gara lo sferra Bovi al novantesimo. È la prima parata degna di tal nome di Careri che ha dovuto solo fare qualche uscita sui cross.
Finisce tra la delusione generale. Anche contro il Pordenone non è scattata la scintilla biancoblù e, da quanto visto sul campo, probabilmente sarà difficile trovare il momento o l’episodio che possa accendere la stagione riportando i tigrotti fuori dall’ultimo posto che vuol dire retrocessione sicura. La speranza è l’ultima a morire.