Il nostro Zuckerberg si chiama Rizzi L’alternativa a Facebook è di Varese

VARESE (v. des.) C’è chi sostiene che sarà l’industria della tecnologia e dell’innovazione a salvare le sorti del Paese, forse sarà proprio così. Sono tanti i segnali che arrivano a che ci fanno riflettere su questa possibilità. Infatti, dopo il lancio di Volunia, il motore di ricerca italiano che fa tremare Google, presentato lunedì 6 febbraio a Padova da Marco Marchiori e il suo team, anche a Varese l’innovazione si fa avanti con Bunyk.

Il social network appena nato e pubblicato solo domenica 5 febbraio nella sua versione “alfa” è una piattaforma di collaborazione per studenti universitari che permette di inserire i propri appunti, condividerli, trasformarli in ebook compatibili con tutti i tablet e gli eReader sul mercato e confrontarsi tramite la chat sugli esami universitari ancora da sostenere.

L’ideatore è un giovane varesino che già, lo scorso anno, aveva dato prova del suo ingegno realizzando un’applicazione per iPhone salva vita, “Driving Safe”: il suo nome è Andrea David Rizzi e ha 27 anni. Andrea è uno studente lavoratore: attualmente lavora alla Elmec Informatica ed è iscritto alla specialistica di Economia dell’innovazione presso l’Università dell’Insubria. Ma cosa ha spinto Andrea a creare questa Bunyk? «Sono convinto che nei prossimi anni la tecnologia dei tablet cambierà

radicalmente il modo di leggere e studiare, questo cambiamento va incentivato: pensate a tutta la carta risparmiata se tutti usassimo libri e appunti digitali, senza contare i vantaggi in termini di spazio, di reperibilità e indicizzazione delle informazioni». Infatti, il social network made in Varese non vuole essere una scappatoia per gli studenti svogliati, il suo potenziale prevede molto di più ma il fondatore di Bunyk non intende svelare le carte ancora da giocare. Quello che è certo è che Andrea punta in alto, o per lo meno, intende provarci. «Il sito è stato sviluppato a budget zero, proprio per questo anche se già accessibile ci sono ancora molte feature che devono essere sviluppate – spiega -. Infatti, nonostante ci siano già delle trattative in corso con potenziali investitori stranieri, continuo la mia ricerca di fondi sperando che il progetto possa rimanere in Italia».

L’idea generale, senza entrare troppo nei dettagli, è quella di creare una nuova corrente culturale: se gli intellettuali illuministi amavano confrontarsi e discutere nei caffè, Andrea vuole trasferire competenze e confronto culturale all’interno del web. L’idea è orientata a creare una comunity di persone che hanno differenti skills: «Se tutto andrà in porto, ci sarà chi si occuperà di tradurre appunti e testi in lingue straniere, ci sarà chi metterà a disposizione la propria competenza come correttore di bozze, chi in qualità di grafico potrà realizzare copertine per libri… Grazie alla possibilità di lasciare commenti, il più meritevole emergerà e magari verrà notato dal mercato del lavoro».

Visto che Bunyk è un progetto in corso d’opera e che intende svilupparsi step by step, l’appello per gli studenti è quello di iscriversi e condividere gli appunti, e scoprire un nuovo modo di studiare: quello di un futuro molto vicino.

e.marletta

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