«Ogni notte e ogni giorno come se nella nostra vita esistesse solo il Varese»

Il cuore della società - Ciavarrella, Galparoli, Rosa e Scapini

Il 106° anno di storia biancorossa è anche il primo di questa nuova storia.
Abbiamo quindi deciso di fare le stesse domande ai quattro dirigenti simbolo di questa rinascita: il presidente Gabriele Ciavarrella, il suo vice Piero Galparoli, il direttore dell’area tecnica Enzo Rosa e il direttore sportivo Giorgio Sapini. Nelle loro risposte si legge l’anima di una squadra da record. L’anima del Varese Calcio.

: Sicuramente il presidente Massimo Moratti.: Ne scelgo uno che non è nel mondo dello sport. Sergio Marchionne.: Nessuno, mi sentirei di mancare di rispetto a gente più brava di me. Faccio il dirigente seguendo solo il cuore. Sean Sogliano, perché come ha guidato lui gli anni rinascita non l’ha fatto nessuno.

We are the champions.We are the champions. Certe Notti, perché durante quest’estate, mentre tutto nasceva, ho passato notti in bianco. Jump dei Van Halen.

Ai varesini che hanno creduto in me e nel Varese. Alla famiglia che mi ha sopportato e supportato. Ai ragazzi al mio fianco, quelli che non ci sono purtroppo più. So che loro, guardando questa rinascita da lassù, sono felici. Come noi. Scelgo tre persone: la piccola Erika, simbolo delle persone che lottano e di chi vive il Varese in silenzio come i nostri steward. A mia mamma, scomparsa un anno fa, e alla mia Mirella.

Nessuno.Quando finirà il campionato: programmare a partire da lì le prossime Serie D e Lega Pro. La rescissione contrattuale con Pià. Bisognava prendere una decisione ferma e netta. Quando ho creato la squadra quest’estate: c’erano poco tempo e grandi ambizioni. Ricordo la prima notte dopo che mi è stato affidato l’incarico: una notte tribolata.

Far indossare questa maglia tra le lacrime a Lercara e Simonetto. A dispetto dei loro procuratori. Abbandonare tutto per il Varese. Rinunciare alla tranquillità della mia vita. Convincere i primi giocatori, tipo Luoni, Giovio, Azzolin e Bordin.

Nulla si può paragonare al silenzio dei tifosi. Il loro chiasso ora è quello della felicità. Insieme siamo grandi. Siete immensi. Non era da tutti tifare come avete fatto voi. Il vostro entusiasmo è stato determinante. Siete fantastici.

Allo stadio riesco ad essere felice (L’editoriale di Massimiliano Gibellini)
Dedicato a voi «Grazie ai nostri tifosi siamo invidiati da tutti» (Gli uomini della rinascita – Le dediche e i sogni di giocatori, allenatore e principali dirigenti)
– (Il cuore della società – Ciavarrella, Galparoli, Rosa e Scapini)
Frontini alza la lavagnetta. E’ il segnale: il Varese è tornato (10 passi nel futuro –

Il diario di Francesco Zecchini, il tifoso di 18 anni)
«Base rossa con inserti bianchi. Ma occhio ai dettagli portasfiga» (Oggetto sacro – Marco Tomasetto ci racconta le divise impresse nel cuore)
Neto Pereira «La mia anima sarà del Varese per sempre» (Simbolo vivente – Il più amato)
«Stipati in quella macchina si parlava solo del Varese» (Una squadra di famiglia – Tiziano Masini e una passione sconfinata, ereditata dal nonno e dal papà)
C’era una volta un eroe a caccia di un lieto fine (Come una favola – Il nostro maestro Luca Ielmini racconta ai (suoi) bambini la storia biancorossa)
«Nessuno amò il Varese come Maroso» (La storia infinita – Lele Bellorini «Prima partita nel ’62. Tre nomi di giocatori? Picchi, Anastasi, Buba»)

Scapini

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