«Varese è l’esempio della vittoria»

Il ministro Martina è intervenuto ieri mattina dal Circolo di Giubiano, in vista delle primarie

Il ministro Maurizio Martina ieri mattina era al circolo di Giubiano, un luogo simbolo «perché ci sono stato parecchie volte e perché Varese rappresenta un bell’esempio di vittoria del Pd». Il Ministro è stato accolto dal caloroso abbraccio dei ragazzi di «Vharese con l’h» che si sono fatti fotografare con lui prima di iniziare a giocare a bocce.

In un clima di famiglia, Martina, fresco di ticket con Renzi, ha spiegato le sue aspettative: «credo che il Congresso del Pd sia l’occasione per fare un cambio di passo, affrontare le sfide, provare a costruire la nostra comunità, quello che siamo e i suoi bisogni. Anch’io vedo le primarie e il voto come il modo giusto per rilanciare i rapporti con gli Italiani. Credo che dobbiamo vincere la timidezza e la reticenza, e scommettere, valorizzare ed essere orgogliosi del nostro lavoro».

Martina ha parlato poi del valore di sostenere Renzi: «il nostro candidato segretario è anche il candidato premier: non è una questione personalista, ma un punto politico, in particolare oggi. Forse vale la pena di guardare questa scelta anche in ambito europeo, pensiamo a Schulz».

Martina ha poi fatto un excursus dei temi e delle problematiche che caratterizzeranno le prossime elezioni. In primis, il «populismo»: «dobbiamo capire di più cosa significa questo termine che usiamo come formula semplificata, ma che è molto delicato. Pensiamo solo che un movimento come i 5 Stelle non è declinabile con il centro destra e neppure con il centro sinistra». Poi c’è il tema della nuova Europa: «credo sinceramente che può essere solo il Pd con Matteo Renzi a costruire un progetto che ne rinnova l’anima». Fino al «grande tema del Paese»: «Rivendico anche il referendum del 4 dicembre: non l’esito, ma quella battaglia andava fatta».

Martina ha poi fatto un bilancio: «in questi 10 anni siamo passati da una fase iniziale di spinta, a una di stanchezza. Adesso siamo nel 2017, dobbiamo provare a riorganizzare l’idea del partito a vari livelli, senza pensare che dobbiamo fare tutto nel prototipo del militante. Credo che la mia mozione con Renzi cerchi di interpretare al meglio queste sfide».

«Ce la facciamo con questo lavoro Congressuale a tornare ad essere come siamo stati: un elemento di novità e di forza in grado di offrire una prospettiva per il Paese? – domanda Martina – Ce la facciamo a rendere più forte questa scelta di fronte ai 5 Stelle? Se vivremo il Congresso ce la potremo fare, ma dobbiamo mettere in campo iniziative dal basso. Ecco perché è importante partecipare, senza ansie, polemiche e “intruppamenti” dove il problema è parlare male di Orlando o di Emiliano. Noi siamo una squadra e dobbiamo fare un lavoro insieme guardando gli Italiani e alla crescita del Paese».

Martina ha concluso il suo discorso con una esortazione: «La partita clou si gioca insieme, dobbiamo riconoscere lo sforzo fatto per cambiare. Io non ho votato Renzi all’ultimo Congresso e rivendico il fatto che ieri non l’ho votato e oggi lo voto, questo per continuare il lavoro fatto, quindi per coerenza».