Il car sharing targato oriente ha voglia d’investire

«La borsa? Nessun problema, noi cresciamo». Il direttore esecutivo di Share’nGo rassicura. A Busto cento operatori economici da 15 paesi

– «La bolla cinese? Non dovete preoccuparvi, è un problema del mercato azionario, la Cina continua a crescere del 7%».
Tee Song Huat, singaporese, direttore esecutivo di Share’nGo, la compagnia di mobilità sostenibile che sta investendo capitali cinesi anche in Italia per lanciare il car sharing su microveicoli elettrici prodotti dalla Zhidou di Shanghai, del gruppo Xin Da Yang, nelle principali aree metropolitane europee.
Al Golf club Le Robinie si è radunata una prestigiosa delegazione di un centinaio di operatori economici provenienti da 15 Paesi,

tutti i partner cinesi e internazionali di Xin Da Yang, compagnia di Shanghai che produce automobili elettriche e che fa parte del gruppo Geely, che ha acquisito la Volvo – dalla Cina, da Singapore, dal Brasile, dalla Russia e da altri Paesi europei – e che «sta investendo molto anche in Italia», come ricorda mr. Tee.
C’era anche la figlia dell’ex presidente della Repubblica cinese, Yang Li. Era l’evento di lancio del progetto europeo di mobilità sostenibile Share’nGo, già avviato a Busto Arsizio con il car sharing del Grand Tour Expo della provincia di Varese. Inevitabile soffermarsi sulle crescenti preoccupazioni per la bolla finanziaria di Shanghai, con il crollo dei mercati azionari che si è verificato in questi giorni e che genera preoccupazioni decisamente più grandi rispetto alla stessa crisi greca.
«Non c’è da preoccuparsi – ci dice mr. Tee – si tratta di una questione che riguarda essenzialmente il mercato azionario, ma la Cina è un Paese che continua ad avere una crescita economica importante, a livelli del 7%. Forse è meno del passato, ma è una crescita di grandi dimensioni rispetto a quella dei maggiori Paesi del mondo».