Il Poz come Mourinho Chi tocca i suoi, muore

Facciamoci l’abitudine, perché capiterà spesso. La scena dell’altra sera a Bologna, con Pozzecco che dà di matto e si fa buttare fuori in un’amichevole che non contava nulla, non resterà isolata. E questo per una serie di motivi. Innanzitutto, perché il Poz ha e avrà addosso gli occhi di tutti: questo da un lato è un bene perché Varese adesso è al centro del mondo, ma dall’altro un male perché i protagonisti fanno sempre invidia a qualcuno. Poi perché Pozzecco è così, prendere o lasciare; e non gli si può chieder di essere normale in panchina così come non gli si poteva chiedere di essere normale quando era in campo.

Ha dato di matto, e qualcuno la cosa non è piaciuta: perché questa è una squadra che ha bisogno del suo allenatore e perché questo allenatore ha bisogno della sua squadra. Di plasmarla, di farla crescwere, di modellarla. Ha dato di matto, e un Pozzecco espulso è un Pozzecco inutile: lo tenga a mente, quando le sconfitte non verranno più digerite con la facilità di un brodino.

Però, almeno per il momento, questo Pozzecco “mourinhano” a noi piace parecchio. Sì, questa la spieghiamo. Perché noi siamo ancora stregati dal Mago di Setubal, dalla sua capacità di farsi amare dai suoi giocatori e soprattutto dalla sua arte di buttarsi nel fuoco per i suoi ragazzi. Lui, Mourinho, è un fenomeno nell’attirare su di sé le polemiche e gli strali del mondo esterno per difendere gli uomini che poi in campo lo ripagavano dandogli tutto.

Che c’entra con Pozzecco? C’entra, eccome se c’entra. Perché questo precampionato è stato disastroso e disastrato: perché sono state programmate troppe partite, e perché la sfiga non ha mai permesso al coach biancorosso di giocare con la squadra al completo. Amichevoli perse una dietro l’altra, sconfitte delle quali parlerebbero tutti se non fosse che il Poz dà in pasto al mondo qualcos’altro di cui parlare.

“Lasciate stare i miei giocatori e prendetevela con me”: ecco il mantra che Gianmarco ci sta ripetendo da quando ha rimesso piede a Varese. E la cosa funziona, eccome se funziona: almeno per ora. Già, perché poi c’è il fatto che Mourinho alla lunga riesce sempre a farsi dare ragione dal campo.

Quindi: va bene così. Anche perché dobbiamo metterci in testa che non possiamo chiedere a Pozzecco di non fare il Pozzecco. Altrimenti, cosa l’abbiamo preso a fare?

francesco caielli

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