Non soltanto crisi economica Un taglio del nastro che da speranza

Alla Comerio Ercole si investe: inaugurati ieri un nuovo capannone e un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo.

«Noi ci crediamo, e nel nostro piccolo possiamo essere motivo di speranza» la sfida di Riccardo Comerio, erede di una dinastia industriale del “made in Italy”, da sempre fortemente radicata sul territorio. Plaude anche il governatore Roberto Maroni: «La Lombardia è questa. Ma le riforme rischiano di creare nuova burocrazia a danno delle imprese».

Una giornata di festa “in famiglia” per la Comerio di Busto Arsizio. Con le autorità politiche ed economiche, ma soprattutto con i circa 200 dipendenti e tantissimi ex dipendenti ancora legatissimi all’azienda.

Ieri il taglio del nastro di un nuovo capannone industriale da 2.500 metri quadri, con una palazzina uffici da altri 300 metri quadri, in cui è stato posizionato un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo intitolato a Giorgio Marmonti, dirigente amministrativo per 23 anni, scomparso nel 2013.

La giornata inaugurale è dedicata a Marco Castiglioni, dipendente Comerio che, anch’egli un anno fa, ha perso la vita in un incidente stradale. Piccoli gesti significativi, per un’azienda che, parola del presidente Riccardo Comerio, è «una grande famiglia», e in cui «non c’è un solo dipendente che non si senta orgoglioso di appartenere ad una famiglia», come aggiunge il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli.

Infatti i primi a ringraziare per questo maxi-investimento (tre milioni per la nuova ala, più due milioni di nuovi macchinari e attrezzature entro la fine dell’anno) sono i rappresentanti sindacali dei lavoratori, per voce di Gerardo Lanzillotti.

«È un messaggio di incoraggiamento per un futuro che sappia, nel lavoro e nel suo progresso, far riscoprire i veri valori che fondano la nostra società».

Lavoro e valori, insieme a visione, impegno, futuro, squadra, sono le parole chiave del discorso di Riccardo Comerio: «Siamo una media industria, con un livello di internazionalizzazione molto elevato e rimaniamo fortemente ancorati a questo territorio fatto di un tessuto produttivo a rete – quasi una dichiarazione programmatica – La Comerio Ercole è divenuta un vero valore sociale. Il lavoro rimane il fondamento del nostro vivere civile».

Quella intrapresa è «una sfida», aggiunge Comerio. «Lavoriamo con passione, serietà e determinazione per mantenere il nostro prodotto competitivo e all’avanguardia». Lo dimostra il fatto che «oggi mentre qui festeggiamo ci sono 24 persone della Comerio che stanno lavorando all’estero, in Cina, India, Stati Uniti, Polonia, Russia».

Un «esempio di un sistema produttivo virtuoso e di un saper fare squadra» (così lo definisce il presidente di Camera di Commercio Renato Scapolan) a cui il territorio si stringe. Ci sono anche il prefetto Giorgio Zanzi, il presidente di Univa Gianni Brugnoli, quello della Liuc Michele Graglia.

Arriva anche Roberto Maroni: «La Lombardia è questo – dice della Comerio – industria manifatturiera che fa innovazione e che va sostenuta. Le parole d’ordine sono tre: ricerca e internazionalizzazione sono nel dna delle nostre imprese, la semplificazione invece tocca alla politica».

E su questo punto arriva l’affondo contro il governo Renzi: «C’è in atto una riforma del sistema istituzionale, utile e necessaria, ma molto confusa» sostiene il governatore Maroni .

«Le province eliminate, anzi no; le Camere di Commercio punite e penalizzate, con grandi svantaggi per le imprese che non saranno più sostenute. Si rischia più burocrazia a danno delle nostre imprese, che non chiedono soldi o contributi, ma di poter fare quello che fanno qui da oltre un secolo con meno problemi, burocrazia e oneri impropri».

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