Ergastolo ad Alessandro Maja, parla il figlio Nicolò: “Sentenza giusta, sono sereno”

L'unico sopravvissuto alla strage di Samarate non era in aula perché si trovava in ospedale per sottoporsi a un nuovo intervento per le gravi lesioni procurategli dal padre che ha ucciso la madre e la sorella

MILANO – “E’ una sentenza giusta, dolorosa per certi versi, ma sono sereno”. Sono le parole che Nicolò, sopravvissuto alla strage di Samarate, affida al suo avvocato Stefano Bettinelli a poche ore dalla sentenza con cui i giudici della corte d’Assise d’appello di Milano hanno confermato la condanna all’ergastolo per il padre Alessandro Maja, già condannato in primo grado al massimo della pena per il duplice omicidio della moglie Stefania Pivetta, 56 anni, e della figlia Giulia di soli 16 anni e del tentato omicidio dello stesso Nicolò che porta ancora i segni dell’aggressione, a colpi di martello, avvenuta la notte tra il 3 e il 4 maggio del 2022 nella loro villa a Samarate.